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REVIEWSLE RECENSIONI
Constant Unfailing Night
Elle Mary And The Bad Men
2017  (A Modest Proposal)
ALTERNATIVE
8/10
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05/11/2017
Elle Mary And The Bad Men
Constant Unfailing Night
Quando arrivi in quel momento in cui il disincanto è talmente forte da far morire l’anima, ecco arrivare una voce, una storia a cui ti aggrappi per risalire dal fondo.

Musica. La bellezza e la necessità della musica. Musica bella, musica brutta, musica indispensabile, musica insignificante.

La musica che lenisce il dolore, la musica che ti fa ricordare, la musica come unica cura.

La musica bistrattata dalle televisioni, ridotta a mero prodotto per vendere le suonerie dei telefonini, saccheggiata per spot demenziali, pretesto per far sculettare signorine dall'improbabile appeal erotico.

Ho bisogno di musica nuda in giorni come questi, spogliata da tutti gli orpelli. Ho bisogno di una voce che mi scavi dentro e che mi faccia da catarsi. La voce. Forse una chitarra. Ora sottovoce ora urlante. Urla e grida e butta via la rabbia e lo sconforto.

Elle Mary e i suoi Bad Men sono arrivati nel mio spazio vitale ed hanno attecchito come l’edera alla quercia.

Elle Mary arriva dal Galles e nei suoi versi nudi ci trovi le asprezze di quella terra scarnificata, di alberi scheletrici sferzati dal vento e dal sale.

Elle Mary è una cantastorie dell’anima, una razza in via d’estinzione.

Elle Mary parla anche per te che non hai più parole da dire, a te che ti sei abituato al silenzio del troppo rumore.

In Constant Unfailing Night, il primo album di Elle Mary And The Bad Men, uscito in questi giorni per l’etichetta A Modest Proposal ho ritrovato quello che una voce come Laura Nyro sapeva dare; non mi si accusi di blasfemia, ma canzoni come “Undead”, “Dark” e “Later” ti scavano un solco nel tuo io più profondo e ti lasciano indifeso davanti a quei versi che sanno di emozioni tenute dentro e di disillusione.

Quando arrivi in quel momento in cui il disincanto è talmente forte da far morire l’anima, ecco arrivare una voce, una storia a cui ti aggrappi per risalire dal fondo.

Questa recensione non comprende giudizi sulla tecnica strumentista, sul genere interpretato (va beh, posso azzardare che siamo in territorio folk psicotropo) e sulla bravura della cantante (lo è, in tutti i casi) sarebbe come fare un torto ai ragazzi: qui si prende tutto il pacchetto, quello delle emozioni allo stato puro.

Dolore, catarsi, rinascita.