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RE-LOUDDSTORIE DI ROCK
06/04/2020
Cassandra Wilson
Coming Forth By Day
L'omaggio di Cassandra Wilson alla grande Lady Day, con un disco classico, elegante e appassionato

Coming Forth by Day celebra l’incontro fra due regine: Billie Holiday, una delle voci più belle e tormentate del blues al femminile, e Cassandra Wilson, oggi sessantaquattrenne cantante originaria del Mississippi, che mette mano al repertorio di Lady Day per celebrarne degnamente il centenario della nascita (era nata il 7 aprile del 1915 a Filadelfia).

Prodotto da Nick Launay (già con Nick Cave), nobilitato dalla presenza di T Bone Burnett alla chitarra e Van Dike Parks in veste di arrangiatore, il disco si compone di undici riletture e un brano originale, Last Song (For Lester), in cui la Wilson prova dare forma di note al pigmalione, artistico e affettivo, fra la cantante e Lester Young (fu Young a inventare il soprannome di Lady Day).

Le altre sono canzoni più o meno note tratte dal repertorio della Holiday: dall’iniziale Don’t Explain, ironica presa d’atto dei continui tradimenti del marito, alla celeberrima Strange Fruit, la canzone scritta da Abel Meeropol in difesa dei diritti degli afro-americani e che la Holiday era solita cantare al Cafè Society di New York, a fine live act, e con la sala illuminata da un solo faro diretto sul suo volto.

Disco raffinato ed elegantissimo, ma niente affatto scontato nel percorso filologico, dal momento che la Wilson evita scappatoie agiografiche o didascaliche, e riesce invece a trasmetterci, facendolo suo, il tormento di una donna sopraffatta dal peso del dolore (la fine del matrimonio, la morte della madre) e in preda a un’esiziale dipendenza da alcolici ed eroina (All Of Me, Good Morning Heartache).

Contribuisce in tal senso la puntuale produzione di Nick Launay, che si tiene ben distante di ogni possibile affettazione jazz, per mettere a nudo invece un suono che talvolta nasce in una morbida e fumosa penombra, e più spesso si tinteggia invece di cupe malinconie notturne (Strange Fruit è nera come la pece).

Coming Forth by Day è un ottimo disco, che suona classico ma non troppo, e che permette all’ascoltatore di mettere a confronto lo stile e la voce di due artiste che, ciascuna a proprio modo, hanno scritto pagine decisive della musica nera statunitense.


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