Darkstar annunciano il quarto album Civic Jams, in uscita il 9 giugno per Warp. Civic Jams è il negativo di un disco dance modellato su un dialogo tra atmosfere shoegaze e il “continuum hardcore” della bass music britannica.
Parlando del singolo “Jam”, il duo spiega: “Jam è come un two step banger periferico, come se stessi ascoltando il tuo vicino che suona melodie attraverso il muro o i bassi da un’auto che ti sfreccia davanti. È costruito con tutti quei classici preset two-step da un pacchetto di sample che abbiamo trovato online. L’organo basso era troppo bello per essere ignorato e qui siamo riusciti a innestarlo bene. Sarebbe dovuto uscire in un mondo che non stava attraversando una pandemia. Non siamo certi di come ci sentiamo nel pubblicare nuova musica in una situazione simile, ad essere onesti. Tutto ciò che abbiamo cercato di toccare riguardo allo spazio tangibile e ai momenti condivisi nel disco – è come se fossimo preoccupati per un lusso che non sapevamo potesse essere ulteriormente ridotto. Con ogni persona che attraversa l’isolamento in un modo o nell’altro, si pone sicuramente la domanda su cosa le persone possono fare per aiutarsi a vicenda. Noi abbiamo fatto un disco e se anche solo un piccolo numero di persone può trarre conforto da questo, be’, abbiamo fatto più del nostro lavoro.”
I Darkstar si ritrovano a guardare a casa e contemporaneamente ad avventurarsi ulteriormente nel proprio entroterra psichico. Hanno fatto molta strada dalla distesa introspettiva del loro debutto North (2010), alle visioni utopistiche della società in News From Nowhere (2013) e le dinamiche uniche di una Inghilterra del nord pre-Brexit descritta in Foam Island (2015). Ispirati dagli avvenimenti sociali, i Darkstar (Aiden Whalley e James Young) mostrano come il privato possa essere politico e rivelare più di sé di quanto abbiano fatto mai fatto prima. Immaginate un realismo emotivo costruito da echi spettrali rave, ancorato a canzoni senza tempo di amore e perdita nel presente digitale. Questo è Civic Jams.