Danny Ryan è diventato ricco. L’ex operaio portuale, membro della mafia irlandese braccato dalla legge, è ora un rispettato uomo d’affari: un magnate dei casinò di Las Vegas e socio silente in un gruppo che possiede due hotel di lusso. Insomma, ha tutto ciò che ha sempre voluto: una bella casa, un bambino che adora, una donna di cui potrebbe addirittura innamorarsi. Ma poi fa il passo più lungo della gamba. Quando cerca di comprare un vecchio albergo su un lotto di terra di prima qualità con l’intenzione di costruirci il resort dei suoi sogni, finisce per scatenare una guerra contro i potenti broker immobiliari di Las Vegas, un’influente agente dell’FBI decisa a vendicarsi e il proprietario di un casinò rivale che ha contatti a dir poco loschi. E proprio quando Danny pensava di averci messo una pietra sopra, il passato risorge dalla tomba per trascinarlo di nuovo all’inferno. Vecchi nemici tornano alla ribalta, decisi a portargli via tutto ciò che gli è caro, compreso suo figlio. Così, per salvare se stesso e tutto ciò che ama, Danny deve diventare ancora una volta il combattente spietato che era un tempo e che non avrebbe mai voluto essere di nuovo. Spaziando dai quartieri malfamati di Providence ai corridoi del potere di Washington e Wall Street fino ai casinò dorati di Las Vegas, Città in rovine è un crime dal respiro epico, che parla di amore e odio, ambizione e disperazione, vendetta e compassione.
Con Città In Rovine, ultimo capitolo della trilogia che per tre anni ha fatto palpitare i fan di Don Winslow, si chiude la saga dedicata a Danny Ryan. Non solo, purtroppo. Con questo strepitoso romanzo, si chiude anche la carriera dello scrittore americano, che ha deciso di mollare la scrittura, per dedicarsi anima e corpo alla militanza politica, con l’intento di salvare il proprio paese da una possibile e infausta nuova elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti.
Una scelta commendevole e coraggiosa, che però lascia orfani milioni di lettori, letteralmente conquistati da romanzi come L’Inverno Di Frankie Machine, Le Belve, La Pattuglia dell’Alba, e soprattutto, da quella incredibile trilogia sul cartello messicano (Il Potere Del Cane, Il Cartello, Il Confine), che ha davvero riscritto in chiave moderna l’eterna epopea della lotta tra il bene e il male.
Città In Rovine, dicevamo, chiude la storia di Danny Ryan, e lo fa nel modo migliore possibile. Se dopo l’appassionante Città In Fiamme, Città di Sogni era parso leggermente meno ispirato e scritto con il pilota automatico, quest’ultimo capitolo si inserisce di diritto tra i migliori romanzi di Winslow.
Danny Ryan è diventato un altro uomo, ha dei sogni da realizzare, vuole costruirsi una vita onesta, essere un buon padre, desidera solo la quiete di una vita normale. E’ diventato ricco, ma non scorda gli amici di un tempo, non esercita il potere derivatogli dalla fama e dal ponderoso patrimonio, e vive con semplicità, evitando le luci dei riflettori e rispettando il prossimo. Il passato, però, torna a bussare alla porta, trasformando in rovine ogni sogno, ogni speranza.
Se l’ispirazione, come per i precedenti due capitoli, è tratta dall’epos greco e latino (Iliade ed Eneide su tutto), lo sviluppo della storia possiede come sempre un vertiginoso impatto cinematografico, reso meravigliosamente dalla scrittura di Winslow, che resta secca, tagliente, ricca nei dialoghi, ficcante nelle descrizioni.
Una storia di redenzione, in cui un uomo giusto cerca in tutti modi di tenere saldi i propri principi anche di fronte all’inevitabile, perseguendo la strada dell’etica, in un mondo in cui a vincere sono l’odio, la calunnia, il sopruso e la brama di profitto. Un ritmo come sempre palpitante, una lettura che tiene incollati alla storia, senza però mai perdere il timone della riflessione e dell’approfondimento psicologico di un personaggio destinato a farsi ricordare al fianco di altri eroi come Art Keller, Boone Daniels e Frank Decker.
Preparate i fazzoletti: il finale è struggente e malinconico, ed è quasi impossibile trattenere le lacrime, soprattutto dopo aver letto la post fazione in cui Winslow si commiata dai propri lettori con la luminosa riconoscenza di un semplice grazie. Un canto del cigno indimenticabile.