Perdonare gli altri

Luca è un quarantenne che dopo tanti sacrifici si è realizzato nel mondo del lavoro nell’ambito delle public relations. Sta per diventare padre del piccolo Gabriele e la notte del parto invece di essere in ospedale decide istintivamente di mettersi in viaggio verso casa di suo padre che lo ha abbandonato quando aveva dieci anni. In un momento così delicato Luca sente l’esigenza di recuperare un legame che non ha mai dimenticato né per il tempo e nemmeno per la distanza. Adesso che lui stesso si appresta a diventare padre, vuole capire il vero motivo dell’allontanamento di suo padre, un noto storico italiano. Finalmente dopo tanti anni di rancore Luca perdona suo padre e tutti i suoi errori. Questo cambiamento nella sua vita familiare avviene in un momento delicato perché sono i momenti come questi che ci fanno sentire il bisogno di riallacciare legami veri e indissolubili. È come se il legame tra Luca e il padre non si fosse mai logorato. Luca, infatti, si rende conto di non avere smesso di volergli bene nonostante il suo carattere anaffettivo. Solo col perdono si sentirà un uomo più maturo e capace di affrontare con coraggio e determinazione la paternità.

Oltre i legami di sangue

Gabriele è figlio di Alice e Luca ma Alice e Luca non sono né marito e moglie né tantomeno compagni o fidanzati. Gabriele è stato concepito in una sera di divertimento in cui Luca ed Alice erano reduci da una lezione del corso di sommelier in cui si erano conosciuti settimane prima. Sulla paternità del piccolo Gabriele aleggia il fantasma dell’ex di Alice. Tormentata dai dubbi Alice decide di fare un esame di paternità. Nonostante i dubbi, le incertezze e gli equivoci che sorgeranno Luca non smetterà un singolo attimo di prendersi cura di Gabriele come se fosse suo figlio. In realtà non vuole sapere la verità perché è legato a questo bambino che ha segnato tanti cambiamenti nella sua famiglia.

“Chi ama non sa” di Gianna Schelotto ci fa riflettere sui legami familiari e non, sulla loro importanza nella nostra esistenza. Ci insegna che ciò che conta davvero non è il legame di sangue che ci fa voler bene ad una persona ma sono altre le componenti essenziali che ci consentono di aggrapparci ad essa. Con questo thriller sentimentale sui legami familiari, l’autrice analizza le nuove famiglie della società odierna, completamente diverse da quelle tradizionali.

Famiglie vs “sfamiglie”

“A tenere insieme le ‘sfamiglie’ sono le stesse cose che permettono alle famiglie di durare: gentilezza, stima, affetto, empatia verso i difetti e gli errori”  scrive Gianna Schelotto in “Chi ama non sa”. Sono le componenti che ha menzionato a rendere vero e speciale un legame destinato a perdurare nel tempo nonostante le incomprensioni e gli attriti che possono sorgere. Luca e Alice non sono una famiglia tradizionale ma sono la testimonianza che da un’amicizia che si ciba di rispetto ed empatia può nascere qualcosa di positivo e importante che va oltre le convenzioni, la burocrazia, le etichette e le appartenenze sociali. Chi ama non vuole sapere ma dimostra ciò che sente con i fatti e le azioni che fanno la differenza. “Chi ama non sa” è un romanzo che si legge tutto d’un fiato perché scritto con un linguaggio semplice e diretto; un romanzo sui sentimenti veri e nobili che trasmette suspense ed empatia fino all’ultima pagina.