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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
21/01/2018
George Harrison/Eric Clapton
Canzoni per Pattie
Il 21 gennaio 1966 George Harrison sposa la modella ventunenne Pattie Boyd. I due si erano conosciuti nel 1964 durante le riprese di "A Hard Day's Night", primo lungometraggio dei Beatles uscito in Italia col terribile titolo "Tutti Per Uno" e funestato da un doppiaggio che ancora oggi grida vendetta.
di Alessandro Menabue

Il 21 gennaio 1966 George Harrison sposa la modella ventunenne Pattie Boyd. I due si erano conosciuti nel 1964 durante le riprese di "A Hard Day's Night", primo lungometraggio dei Beatles uscito in Italia col terribile titolo "Tutti Per Uno" e funestato da un doppiaggio che ancora oggi grida vendetta. George rimase folgorato dalla bellezza di Pattie; si fidanzarono quasi subito e Harrison scrisse per lei I Need You, pubblicata nel 1965 su "Help".

I could never really live without you

So, come on back and see

Just what you mean to me

I need you.

Il loro matrimonio, che agli occhi del mondo appare come un'unione perfetta, mostra quasi subito le prime crepe; gli abusi di alcool e droghe, i numerosi tradimenti di George, ai quali Pattie risponde portandosi a letto altrettanti uomini, tra i quali John Lennon e Mick Jagger. C'è un uomo, uno dei migliori amici di Harrison, che non finisce sotto le lenzuola con lei: Eric Clapton. Il musicista sta vivendo un momento professionale straordinario; è amato, per non dire letteralmente adorato. Sui muri della metropolitana di Londra si moltiplicano i graffiti che recitano "Clapton Is God". Eppure Eric non riesce a godersi quel successo, è un dio triste, malato d'amore. L'oggetto del suo desiderio, a dire il vero una propria ossessione, è Pattie. Pur di attirare la sua attenzione arriva a fingere un flirt con la sorella minore di lei, ad un certo punto le confessa i sentimenti che prova, minaccia di farla finita con una overdose di eroina se non potrà averla; nel 1970, con Derek and the Dominos incide per lei la sublime Layla.

Like a fool, I fell in love with you

Turned my whole world upside down

Layla, you've got me on my knees

Layla, I'm begging, darling please

Layla, darling won't you ease my worried mind.

Pattie non cede al serrato corteggiamento, che forse oggi verrebbe considerato stalking, di Clapton. Nemmeno i versi di uno dei più grandi capolavori della storia del rock riescono a fare breccia nel suo cuore, forse perché ancora rapita da un altra canzone - non certo inferiore a Layla - che George Harrison le aveva dedicato soltanto alcuni mesi prima:

Something in the way she moves

Attracts me like no other lover

Something in the way she woos me

I don't want to leave her now

You know I believe and how.

In realtà l'unione tra George e Pattie si sta ormai sgretolando e vede la fine nel 1974 (anche se il divorzio verrà sancito soltanto nel 1977), quando la Boyd finisce per cedere all'incessante corte del mai domo Clapton e va a vivere con lui. I primi anni di convivenza sono felici e per Eric l'avere finalmente conquistato la donna che con tanta ostinazione aveva desiderato per quasi dieci anni, rappresenta fonte di nuova ispirazione.

"Era la sera del 7 settembre 1976, eravamo stati invitati al party che Paul e Linda McCartney tenevano ogni anno in onore di Buddy Holly. Non avevo ancora scelto l'abito da indossare, mentre Eric era già pronto e mi aspettava pazientemente giocherellando con la sua chitarra. Come era dolce, almeno in quei primi tempi. Quando, finalmente, io fui pronta e scesi, gli chiesi: Do I look all right? E lui, invece di rispondere suonò quello che aveva appena composto: It’s late in the evening/ she’s wondering what clothes to wear/ She puts on her makeup/ and brushes her long blonde hair/ And then she asks me/ Do I look all right?/ And I say, yes, you look wonderful tonight".

Pattie ed Eric si sposano nel 1979, ma presto si presentano le incomprensioni, le liti, i tradimenti, le droghe. Ancora una volta, come la prima volta. Non ci saranno più canzoni per Pattie. Forse Clapton aveva trascorso troppi anni struggendosi per la Boyd, idealizzando non solo lei ma anche quello stesso sentimento che lui provava. Forse quell'amore bramato, esasperato, mitizzato, era perfetto come materiale per una grande canzone ma non per essere calato in quella quotidianità che, piacevole o meno che sia, sarà sempre assai meno affascinante di un'ideale amoroso cristallizzato tra le armonie ed i versi di un capolavoro.