Se Agents Of Fortune (1976) è stato il disco che ha dato una svolta decisiva alla carriera dei Blue Oyster Cult, Fire Of Unknown Origin (1981) ha rappresentato, sotto il profilo commerciale, una sorta di rinascita della band, dopo due album (Mirrors del 1979 e Cultosaurus Erectus del 1980) le cui vendite erano state assai deludenti. Il disco è stato, infatti, l'album in studio della band ad aver raggiunto la posizione più alta di Billboard 200, conquistando la piazza numero 24. Il merito di tale exploit, come spesso accade, era dovuto a una canzone, Burnin’ For You, che entrò nella Top 40 delle charts americane, piazzandosi, poi, al primo posto nella categoria Billboard Mainstream Rock.
La genesi del brano ruota intorno alla figura carismatica di Richard Meltzer, noto critico musicale (molti lo indicano come l’inventore della critica rock) che si dilettava a scrivere testi e che in passato aveva già collaborato con la band. Meltzer aveva per le mani una strana poesia intitolata Burn Out Tonight, i cui versi omaggiavano il rock’n’roll e la vita da rocker. Quando la propose ai BOC, per vedere se si poteva tirarne fuori qualcosa, le liriche piacquero moltissimo a Don "Buck Dharma" Roeser, il chitarrista della band, e al bassista Joe Bouchard, i quali si cimentarono, ognuno per conto proprio, a scrivere una canzone che ben si adattasse al testo.
Il brano scritto da Buck Dharma, che inizialmente avrebbe voluto inserirlo nel suo album solista, Flat Out, risultò il vincente nella bizzarra sfida fra i due, e fu incluso in Fire Of Unknown Origin, con il titolo definitivo di Burnin' For You.
Il testo è semplice e diretto, corroborato da una musica energica e dall’irresistibile appeal radiofonico, e comunica quella vibrante urgenza che è il carburante più nobile del rock ‘n’ roll.
I primi otto versi della canzone contengono tutti la parola "casa", che costituisce il tema della prima strofa: ”Casa nella valle, Casa in città, la casa non è bella, non c'è casa per me. Casa nell'oscurità, casa in autostrada, casa non è la mia strada, casa non sarà mai”.
Successivamente, la parola chiave diventa il "tempo", che appare in ogni riga della seconda strofa: “Il tempo è l'essenza, il tempo è la stagione, il tempo non è una ragione, non ho tempo per rallentare. Tempo eterno, è ora di giocare ai lati B, il tempo non è dalla mia parte, tempo non lo saprò mai”.
La vita di una rock è pura inquietudine, è vagabondare, è cogliere l’attimo. Non ci sono punti di riferimento certi, e l’unica cosa che conta davvero è "vivere per dare al diavolo ciò che gli è dovuto".
Nel testo, inoltre, c’è anche un piccolo indizio, inserito di proposito da Meltzer, per suggerire la sua paternità nella stesura delle liriche. "Time to play B-sides" fa, infatti, riferimento al lato B dei vinili a 45 giri, che spesso contenevano meri riempitivi, ma talvolta celavano autentici capolavori, che i critici musicali si dilettavano a scoprire.