Anche la Redazione ogni tanto stacca e per questo agosto ci prendiamo un paio di settimane di pausa. Ci rivediamo a fine mese con moltissima musica! Nel frattempo ascoltate tutto ciò che vi rende felici e spulciate sul sito le recensioni che magari vi siete persi. Se volete tenete in sottofondo una playlist per scoprire qualche novità, ne abbiamo una che racchiude un brano per ogni album recensito quest'anno. A presto!
La Playlist di Loudd: 8 ore di musica da ascoltare rigorosamente in shuffle!
Recap estivo: i migliori dischi per la redazione da gennaio a luglio 2024
Tutte le uscite dell'anno in corso che si sono guadagnate il podio settimanale e/o alti voti.
Paolo Benvegnù, È inutile parlare d’amore - alternative, italiana
Un manifesto di inutilità militante, di grammatica della dissoluzione: Paolo Benvegnù torna con una colossale cinematografia dell’invisibile, in cui il perdersi nell’altro diventa l’unica via di fuga dalla “meccanica del sentimento”. Un album libero, politico e rivoluzionario, esattamente come l’amore di cui racconta.
Subsonica, Realtà aumentata - elettronica, rock, italiana, pop
Si chiamano Subsonica, vengono da Torino e hanno tutte le carte in regola per fare le cose in grande. “Realtà aumentata”, il loro sorprendente disco d’esordio, è un concentrato di elettronica, rock, dub e techno, uno stile che guarda al futuro e così in controtendenza da risultare la proposta più fresca in circolazione.
The Smile, Wall Of Eyes - indie rock
"Wall of Eyes" mostra i The Smile al loro meglio, con dei picchi costanti e altissimi di suono, scrittura e coinvolgimento, in alcuni momenti di assoluto miracolo. Thom Yorke, il genio Jonny Greenwood e Tom Skinner, assieme a Sam Petts-Davies, realizzano un piccolo capolavoro: indossate le cuffie e prendete parte a questo viaggio sonoro.
Apice, Rumore Bianco - italiana
Apice stupisce di nuovo: un'altissima qualità di scrittura, una profonda lucidità di pensiero che non si fa intrappolare dal clima di confusione e superficialità di quest’epoca del post-tutto e un'estrema varietà di scrittura, sempre in movimento tra intenzioni compositive e spettri sonori differenti. Una musica che va al cuore della vita.
Dead Poet Society, Fission - alternative, rock
Un processo di fissione esistenziale, quello raccontato dai Dead Poet Society, che con il loro secondo album, “Fission”, dimostrano tutto il loro valore, regalando groove trascinanti e progressioni non scontate pur nell’alveo di soluzioni sonore accessibili a chiunque ma al tempo stesso accattivanti, capaci di far trovare piccoli e affascinanti particolari ad ogni riascolto.
Sivert Høyem, On An Island - folk rock, gospel
Sivert Høyem torna nelle terre aspre in cui è nato e cresciuto per registrare On An Island, un disco segnato dall'inconfondibile timbro vocale e da una romantica malinconia che spezza il cuore.
The Last Dinner Party, Prelude To Ecstasy - indie rock, pop
Altro che ultima cena: con un menu di undici portate (più aperitivo con tanto di orchestra) le The Last Dinner Party ci offrono un ricco buffet per il vernissage del loro esclusivo e divertente progetto musicale.
JJ Grey & Mofro, Olustee - rock, soul, funky, blues e r’n’b
Dopo nove anni di silenzio, JJ Grey torna con disco ispiratissimo, crocevia della morte fra intimismo esistenziale e irresistibile groove.
Idles, Tangk - post punk, alternative
Tangk è il nuovo disco degli Idles e, per me, il 2024 potrebbe anche chiudersi qui.
Kula Shaker, Natural Magik - psichedelia, rock, pop
I Kula Shaker tornano con un disco ispiratissimo, un concentrato di melodie, brit pop e psichedelia anni '60, a cui sottende un chiaro messaggio politico.
Yard Act, Where’s My Utopia? - post punk, urban
"Where’s My Utopia", il nuovo album degli Yard Act, potrebbe essere il disco per cui potreste sentirli citare anche dal vostro amico che non ha mai sentito nominare i Radiohead e pensa che i Queen siano la più grande band mai esistita sulla terra. Un disco pieno zeppo di brani irresistibili, che dal Post Punk flirtano con l’Hip Hop all’interno di un contesto indiscutibilmente Urban, e che puntano su ritornelli dal potenziale melodico esagerato.
The Black Crowes, Happiness Bastards - rock
Dopo quindici anni i Black Crowes tornano con “Happiness Bastards”, il loro album più diretto e rock and roll. Nessuna novità all’orizzonte, ma tanta voglia di divertirsi e divertire. E va benissimo così.
…a Toys Orchestra, Midnight Again - indie rock
Gli ...a Toys Orchestra ci lasciano nuovamente a bocca aperta per l’elevatissima qualità della scrittura e la facilità disarmante con cui inanellano dodici canzoni una più bella dell’altra, come se fossero ancora una band agli esordi desiderosa di cambiare il mondo. Dopo sei anni di assenza dalle scene con "Midnight Again" realizzano probabilmente il miglior album della loro carriera.
Ihsahn, Ihsahn - progressive, metal
Un disco audace, fascinoso e magmatico, in cui convivono, con risultati sorprendenti, partiture orchestrali da colonna sonora e brutalità del black metal.
Nadine Shah, Filthy Underneath - post punk, art rock
Il quinto album di Nadine Shah è quello decisivo, quello della svolta, quello che, toccato il fondo, attesta l’urgenza di raccontare come sia stato possibile sopravvivere.
Vasco Brondi, Un segno di vita - alternative, italiana
Un piccolo breviario del lasciar andare, tratteggiato con una grazia dinamitarda e intensa. Uno sguardo puro e necessario (ma scevro di ogni ottimismo imbecille) sullo sfondo di un mondo al collasso, una danza a due letteraria in cui ci si riconosce e ci si incontra. Vasco Brondi, col suo secondo disco a suo nome, ci regala un ritorno notevole, con dieci antidoti contro la rassegnazione.
Plantoid, Terrapath - jazz, progressive
Il soprendente esordio degli inglesi Plantoid, che esplorano territori jazz e progressive con originalità, freschezza e una strabiliante caratura tecnica.
English Teacher, This Could Be Texas - indie rock
Che sia o no un disco post-punk, "This Could Be Texas" è un album d’esordio pressoché perfetto con il quale gli English Teacher superano tutte le aspettative.
Myrath, Karma - metal
Le sabbie del tempo ci portano “Karma”, album numero sei dei tunisini Myrath, in cui si dimostra una volta ancora che il metal non è solo potenza e binomio tra bene e male, o nero e bianco. Qui si accendono le fantasie e i colori di un mondo nuovo, in cui le stelle del deserto si stagliano in un cielo senza nuvole.
Gary Clark Jr, JPEG Raw - blues, rock, funky
Dopo cinque anni di assenza, torna il grande chitarrista Gary Clark Jr con il suo disco migliore, un condensato di black music, che parte dal blues e ne supera i confini, per contaminare e sperimentare.
St. Vincent, All Born Screaming - indie rock, alternative
L'incantevole e talentuosa St. Vincent pubblica "All Born Screaming" e noi lo andiamo ad analizzare (nel suo complesso e traccia per traccia) con il nostro produttore di riferimento. Come lo leggerà un orecchio esperto? Venite a scoprirlo.
Dool, The Shape Of Fluidity - post punk, metal, alternative
Capitanati da Raven van Dorst, tornano gli olandesi Dool con un terzo album che affronta il complesso tema della fluidità di genere, attraverso nove canzoni che fondono con straordinaria consapevolezza metal, post punk, progressive, gothic rock e doom.
Taylor Swift, The Tortured Poets Department - pop
Taylor Swift ha pubblicato il suo ennesimo disco di fila ostinandosi a lavorare sempre con Jack Antonoff, realizzando quindi un inevitabile effetto deja vu, ma "The Tortured Poets Department" è un album che oggi praticamente nessuno è in grado di fare: elegante, profondo, ispirato. Al netto di tutto, Taylor Swift ha dimostrato (nuovamente) a chiunque sia privo di pregiudizi di essere un’artista gigantesca.
Pet Shop Boys, Nonetheless - pop
Tra inni dance e ballate malinconiche, Nonetheless suggella il ritorno sulle scene degli eterni ragazzi londinesi, ispirati come nei giorni migliori.
Beth Gibbons, Lives Outgrown - alternative
Beth Gibbons mette in pausa il suo ritiro dalle scene per condividere l’ansia e la pesantezza della vita oltre i cinquant’anni.
Loren Kramar, Glovemaker - pop
L'esordio del losangelino Loren Kramar è un disco di rara bellezza, che eleva il genere pop e la ballata a livelli semplicemente stellari.
Arab Strap, I’m Totally Fine with It Don’t Give a Fuck Anymore - indie rock
Gli Arab Strap hanno esordito quasi 30 anni fa, sono stati fermi 16 anni, ma da quando hanno ripreso sono più ispirati che mai. Il nuovo "I’m Totally Fine with It Don’t Give a Fuck Anymore" è orecchiabile, carico e rumoroso al tempo stesso, affrontando abissi, orrori e angosce del virtuale e del reale, e di come spesso divengano la stessa cosa.
King Hannah, Big Swimmer - indie rock
I King Hannah con "Big Swimmer" hanno trovato la loro piena cifra stilistica e la loro più alta espressione: fanno tutto ciò per cui li abbiamo amati ma meglio, con più affiatamento, con una voce che tocca profondità inaudite, con chitarre più immediate, con aperture melodiche inedite. Un disco fatto di storie, tutto da assaporare.
Estra, Gli anni venti - indie rock, alternative, italiana
Ci sono dischi che suonano come sveglie della ragione. Sono merce sempre più rara e sempre più necessaria: ci raccontano chi siamo prendendoci a cazzotti. Il ritorno degli Estra, che a più di vent’anni dall’ultima volta, ci raccontano i nostri anni venti, disseminati di miserie umane ed ego ipertrofico, coincide con quanto detto sopra. Una sacrosanta tortorata di rock distorto come antidoto ad un torpore assassino.
https://www.loudd.it/recensione/gli-anni-venti/estra_8655
Bring Me The Horizon, Post Human: Nex GEn - metalcore, experimental, post-emo
I Bring Me The Horizon tornano a sorpresa con il secondo capitolo della quadrilogia del Post Umano, “Post Human: Nex GEn”, dove tra post hardcore, emo vibes e metalcore uniscono gli anni Duemila al futuro distopico, con l’obiettivo molto attuale di raccontare una generazione per offrirle la sua speciale guida di auto-aiuto, dove condanna e fallimento vanno di pari passo alla ricerca creativa della felicità.
Paul Weller, 66 - rock, rnb, pop
Il Modfather torna con un album elegante e malinconico, che riflette sul tempo che passa e sul senso dell'esistenza, attraverso dodici canzoni emozionate ed emozionanti.
Twenty One Pilots, Clancy - alternative, pop, hip hop, synth
Tutto torna con Clancy: tornano le atmosfere di Trench, quelle di Blurryface e di Vessel, i suoni familiari della discografia dei Twenty One Pilots come l’originale commistione di synth-pop, indie-alternative e hip-hop dalle tinte emo, la mitologia della città di Dema e le battaglie per la salute mentale. Tutto torna, ma con una nuova consapevolezza, un diverso coraggio nell’affrontarlo e uno spiraglio di qualcos’altro, che fa presagire un futuro tutto da scoprire.
Alcest, Les Chants De L'Aurore - metal, shoegaze, post rock, pop
Maestri indiscussi del blackgaze, i francesi Alcest tornano con un disco che trabocca di luce, e lo fanno attraverso sette canzoni, le cui melodie cristalline trovano sempre la strada che porta dritta al cuore.
Deep Purple, =1 - classic rock
Con l’arrivo di Simon McBride alla chitarra, i Deep Purple sembrano tornare alle origini degli anni settanta, tra rock, blues e una compattezza sonora che si piega ma non si spezza. Ci vogliono coerenza e coraggio per tornare ancora una volta in studio, dimenticare i grandi successi, e riprovare l’ebbrezza della creazione che tanto riecheggia nelle note di =1. Rieccoli qui, ancora per sorprenderci.
https://www.loudd.it/recensione/-1/deep-purple_8795
Clairo, Charm - jazz, soul, pop
Clairo con "Charm" realizza il suo disco più adulto, un lavoro che guarda alla tradizione Jazz e Soul piuttosto che a quella del Pop da classifica, che non fa più uso dell’elettronica bensì di fiati ed archi per abbellire i pezzi. Un album più omogeneo e convincente del precedente che ci fa ritrovare un’artista ispirata e consapevole, pronta a conquistare un pubblico ancora più ampio.
https://www.loudd.it/recensione/charm-/clairo_8796
Wheel, Charismatic Leaders - progressive, metal
I finlandesi Wheel tornano con l'ennesimo convincente album di prog metal, questa volta, però, più oscuro, pesante e politicamente impegnato.
Lamante, In memoria di - indie rock, italiana
È un esordio esplosivo quello di Lamante, capace di far deflagrare una scrittura intima all’interno di sistemi nervosi punk, di snodare perdite e solitudini fra la polvere della provincia. Una tempesta avvolgente, intrisa di onestà ruvida e necessità muscolare di raccontarsi.
Cage The Elephant, Neon Pill - indie rock, alternative
Un viaggio lieve e denso al tempo stesso quello che i Cage The Elephant regalano con Neon Pill. Un saliscendi di eleganti pennellate che miscelano sapientemente ritornelli allegri e ballate malinconiche, influenze pop e anima rock, groove e canzoni che fanno asciugare lacrime sfuggite. Un disco di riconquista e di celebrazione della propria anima, ritrovata con garbo e semplicità.
Johnny Blue Skies/Sturgill Simpson, Passage du Desir - americana, rock
In “Passage du Desir” Sturgill Simpson adotta lo pseudonimo di Johnny Blue Skies e pubblica il suo album più personale di sempre, aggiungendo al country e alla psichedelia – ormai il suo marchio di fabbrica – il giusto tocco di soft rock anni Settanta.