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REVIEWSLE RECENSIONI
Bring It On
Leandro Diana
2023  (Auto Prodotto)
BLUES AMERICANA/FOLK/COUNTRY/SONGWRITERS
8/10
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22/11/2023
Leandro Diana
Bring It On
Un viaggio immersivo nel suono americano, che Leandro Diana conosce a menadito e declina con sensibilità, passione e grandi canzoni.

Avvocato, messinese di nascita ma milanese d’adozione, dopo aver pubblicato due full length (Postcards From Nowhere del 2013 e Dirty Hands and Gravel Roads del 2020) e un EP (Accept and Continue del 2020), Leandro Diana torna oggi con un nuovo lavoro, Bring It On, composto da sette canzoni originali e due cover.

Concepito prevalentemente nel giugno del 2021, il disco è stato poi limato e perfezionato, e quindi portato in studio di registrazione, dove Diana è stato affiancato da Luca Andrea Crippa (lap steel, chitarre e cori), Deneb Bucella (batteria, cori), Francesco Michele Naccarato (basso, cori), e da alcuni ospiti preziosi quali Ruben Minuto ai cori, Andrea Palumbo (armonica) ed Enrico “Ed the Blues Baker” Damiani al pianoforte.

Se rispetto ai precedenti album si percepisce l’approccio più corale di una band che si mette al servizio del progetto con creatività ed esperienza, il territorio entro cui si muovono le canzoni di Diana è quello conosciuto dell’americana più classica, declinata con accenti country, rock o gospel, e sempre con una consapevolezza e una proprietà filologica, che sono il carburante nobile di un songwriting impeccabile.

Nessun artificio, nessun escamotage modaiolo, ma solo una musica che sgorga dall’anima con passione e sincerità attraverso un suono grezzo, essenziale, quasi francescano nella sua limpida esposizione.

Due cover, dicevamo, reinterpretate con gusto personale e rispetto: non era assolutamente semplice mettere mano a "Crazy ’bout an Automobiles" di Ry Cooder e "Train To Birmingham" di John Hiatt, due mostri sacri da far tremare le vene dei polsi, e a cui, invece, Diana si approccia senza timore reverenziale, ma con l’eleganza e la sensibilità del grande musicista, che mette il suo senza stravolgere, che sa omaggiare senza cedere alla deferenza.

E poi, sette canzoni originali, tutte davvero centrate, di mirabile fattura, arrangiate benissimo e cantate altrettanto bene. Si parte da "A Good Place To Start" (titolo perfetto), una ballata da brividi, di quelle si ascoltano a ripetizione, morbida, volatile, dolcemente malinconica. La title track è un esempio luminoso di come scrivere una canzone country rock, melodica al punto giusto, misurata nel suo snocciolare note ed emozioni, che crescono, poi, ulteriormente con la successiva "Drive", nostalgica ballata, perfetta per vagabondare in auto nel cuore della notte, il vento che accarezza i capelli e mille pensieri che affollano la testa.

Con "Every Single Smile" la scaletta svolta verso la contagiosa allegria di un blues in quota New Orleans, mentre "Dirty Faces" spinge ulteriormente sull’acceleratore con la sua irresistibile carica gospel. Se "Forget To Sing" è un trascinante blues, di quelli che fanno battere il piede dopo pochi secondi, la graffiante "I Was There" mette in luce il lato rock di un musicista che si muove perfettamente a suo agio in territori che conosce a menadito e che, si sente, ama alla follia.

La conclusiva e già citata "Train To Birmingham" sigilla un disco pressochè perfetto, semplice e immediato, e che conquista, ascolto dopo ascolto, grazie a un perfetto equilibrio fra divertissement e momenti di struggente e assoluta intensità.

Bring It On lo potete trovare su Spotify, Bandcamp o sul sito leandrodiana.com