Scritto il post su Marc Bolan, mi sono confortato con il lato-b di “(The Staircase) Mystery”, secondo singolo di Siouxsie and the Banshees.
Certo potrei scrivere righe analoghe per qualche altro artista. Ma non avrebbero la stessa intensità.
Sono occorsi lustri perché questa raccolta fosse realizzata, ma ne valse come ne vale la pena: sommandola con ...: va bene sommandola con la raccolta di singoli e i primi cinque album si può vivere, anche se una vita incompleta, di Siouxsie and the Banshees.
In realtà vi serve (sic!) solo il primo CD di Downside Up e quel suo – letterale – bonus che è The Thorn[1].
Anzi, il neofita deve partire dai b-side, intercalando fra una traccia e l’altra una quindicina di secondi come se girasse di 180 gradi un singolo fra pollici e indici. Era quello che facevamo noi.
Soltanto cosi può comprendere qualcosa.
Ho avuto l’onore, non è una esagerazione, di essere ai Marcus Studios di Londra mentre “i” Banshees – ancora mcgeochiani: John mi fece attendere qualche mezz’ora in reception – registravano “Cannibal Roses” nella fine estate del 1982: credo di aver capito tutto quello che sono in grado di capire in termini di “come e quando” in uno studio di registrazione[2] e la cena a base di Kentucky Fried Chicken a tarda ora era prelibata come certe leccornie descritte da William Burroughs in The Wild Boys.
Divago, certo: ma quell’anno nulla pareva sicuro, a partire dalla sorte proprio della band a causa della salute (corde vocali) di Siouxsie.
Niente di premeditato, davvero, ma quel “primo CD” termina con una Christmas Chanson.
Del resto che belli erano gli auguri di The File, che ci facevano sentire “mai del tutto da soli”!
[1] Purtroppo il transfer digitale non è stato fatto dai master.
[2] Persino Guy Stevens che rotea una scala durante le registrazioni di London Calling di The Clash.