Non tutti forse sanno che Barbara Ann, una delle canzoni di maggior successo dei Beach Boys, è in realtà una cover, e che, anzi, la versione che tutti conosciamo e di cui abbiamo cantato chissà quante volte il ritornello, fu incisa dal gruppo capitanato da Brian Wilson solo per puro divertimento, senza avere in animo di pubblicarla come singolo. Una storia intricata, questa, che parte da molto lontano.
A cavallo tra gli anni ’50 e ’60, a New York, suona un gruppo di doo – wop, composto da Guy Villari alla voce solista, dai tenori Sal Cuomo e Chuck Fassert e dal baritono Donnie Jacobucci. La band che si fa chiamare Desires, nome poi mutato in Regents, esattamente come la marca di sigarette fumate dal frontman, Guy Villari. Un giorno del 1958, Chuck fa ascoltare agli altri componenti un demo casalingo inciso da suo fratello, Fred. La canzone si intitola Barbara-Ann (con il trattino) ed è stata scritta da Fred come dedica alla sorellina Barbara-Ann Fassert. Il brano, agli altri, piace e anche molto, tanto che i quattro decidono di inciderne una loro versione, salvo poi accantonare tutto quando capiscono che, nonostante gli sforzi profusi, non riescono a trovare un etichetta che li metta sotto contratto.
Tre anni dopo, un gruppo chiamato The Consorts sta cercando materiale da registrare. Uno dei membri della band, Eddie Jacobucci, si ritrova fra le mani il demo di Barbara-Ann, registrato da suo fratello Donnie, insieme ai The Regents. Lo propone agli altri che ne registrano immediatamente una nuova versione e sottopongono la registrazione a Eddie Chichetti, il proprietario della Cousins Records. Il quale si innamora subito del brano, e decide di contattare l’autore, Fred Fassert per farsi rilasciare i diritti. Fred, però, fa ascoltare a Chichetti il demo originale dei Regents, e il produttore, che evidentemente ha un gran fiuto e un orecchio fino, capisce che quella versione è nettamente superiore.
Così, nel 1961, la Cousins Records pubblica Barbara-Ann dei Regents (che di fatto non esistevano più) solo per il circuito newyorkese, e il brano diviene in poche settimane un incredibile successo commerciale a livello locale, tanto che Chichetti ne affida la distribuzione alla più strutturata Roulette/Gee Records, che avrebbe dovuto pubblicare la canzone in tutto il mondo (anche se poi non se ne fece nulla).
E qui, termina la prima parte della storia, che riprende quattro anni dopo, quando il brano fu reinterpretato dai Beach Boys.
Il 23 settembre del 1965, “i ragazzi da spiaggia” si trovano a registrare presso gli United Western Recorders di Hollywood, in California. In realtà, la serata è fiacca e i sei passano più tempo sulla bottiglia che sugli strumenti. Non va meglio a Dean Torrence, del gruppo Jan e Dean, che stanno registrando nella stanza accanto. Scazzato, Dean bussa alla porta dei Beach Boys con l’intenzione di farsi una birra e qualche risata. Così, inaspettatamente la serata inizia a decollare, la voglia di mettersi a suonare torna, il nastro viene accesso e la band insieme a Dean dà vita a una versione, a dir poco amatoriale, di Barbara Ann, un brano che Torrence conosce a menadito, visto che ne aveva registrata una cover nel 1962.
Il risultato è una registrazione grezza e improvvisata: Dean Torrence canta come solista insieme a Brian Wilson, in sottofondo ci sono risate e commenti, tra cui un "È Hal e i suoi famosi posacenere!"(con riferimento al batterista Hal Blaine, che sta facendo tintinnare due posacenere insieme), mentre alla fine della registrazione si può sentire Carl Wilson esclamare “Thanks, Dean!”.
Un versione assolutamente disordinata e caciarona, quindi, che però la Capitol Records pubblica come singolo e inserisce nell'album Beach Boys Party!, senza peraltro avvertire della cosa la band. I dirigenti della casa discografica, infatti, sanno che Brian Wilson è un perfezionista e che porrebbe il veto alla pubblicazione di una registrazione tanto grossolana. Inoltre, in quel periodo, Brian sta sperimentando molto e lavora al leggendario "Pet Sounds", un disco che avrebbe portato il gruppo in una direzione completamente opposta a quella imboccata da brani sempliciotti come Barbara Ann.
Come spesso accade, però, produttori e case discografiche, almeno sotto il profilo commerciale, hanno una lungimiranza superiore, e così, nonostante l'informalità della sessione di registrazione, la Capitol promuove il lancio del singolo, con la consapevolezza che questa versione divertente e spontanea del classico doo-wop avrebbe fatto un successone fra i giovani del tempo. D’altra parte, la melodia è estremamente contagiosa, e quel testo, così semplice e banale, rappresenta un gancio irresistibile per cantare a squarciagola il ritornello.
Barbara Ann, a inizio 1966, raggiunge il secondo posto di Billboard Hot 100 ed è ancora oggi considerata, insieme a Good Vibration, I Get Around e Fun Fun Fun, una delle canzoni più famose dei Beach Boys. Anche, se in realtà, non è dei Beach Boys.