“Oh sì, questo è ciò che il mondo è oggi. La vendita di pillole è ai massimi storici, giovani che vanno in giro con la testa al cielo, Le città in fiamme in estate…Lanciando razzi sulla luna, i bambini crescono troppo presto, i politici dicono che più tasse risolveranno tutto”. E ancora: “Paura nell'aria, tensione ovunque, Disoccupazione in rapido aumento…E l'unico posto sicuro in cui vivere è una riserva indiana… popolazione fuori controllo, suicidio, troppe bollette…Gli hippy si trasferiscono sulle colline, la gente di tutto il mondo grida, finisci la guerra”.
Questi sono alcuni versi tratti da Ball of Confusion (That's What the World is Today) hit scritta da Norman Whitfield and Barrett Strong e pubblicata dai Temptations nel 1970 per l’etichetta Gordy (Motown). Un vero e proprio j’accuse contro il sistema americano, il dito puntato contro il caos e il disordine che pervadevano i tempi, un brano che non le manda a dire a proposito della guerra in Vietnam, delle politiche sociali del governo Nixon, della vendita delle armi e del dilagare della tossicodipendenza, facendone una delle poche canzoni di protesta uscita dal circuito Motown. Uno straordinario brano psichedelico e con un forte messaggio politico, che getta uno sguardo disincantato sui problemi che affliggevano gli States e il mondo intero: “"Giriamo e giriamo e giriamo", cantano i Temptations, "dove il mondo è diretto, nessuno lo sa".
Bob Babbitt membro della band house della Motown, The Funk Brothers, venne chiamato in studio da Norman Whitfield e lì trovò un bel po’ di musicisti pronti a scatenarsi: Uriel Jones, Pistol Allen, Jack Ashford, Eddie Bongo, Earl Van Dyke, Johnny Griffith, Joe Messina, Dennis Coffey. Nessuno aveva pronta una canzone da registrare, ma solo alcune idee musicali, alcuni schemi di accordi e parte di una linea di basso di Babbitt, che poteva essere il punto di partenza per un nuovo. Whitfield, però, sapeva esattamente cosa voleva, voleva qualcosa che doveva essere assolutamente e indiscutibilmente funky e psichedelico. In quel periodo, infatti, aveva ascoltato molto i dischi di Hendrix e dei Sly & the Family Stone, ed era questo il suono che voleva dare alla canzone. Che, poi, venne composta in sole tre ore di sessione, con molta calma, intervallando la registrazione con numerose porzioni di hamburgher.
Le liriche Ball of Confusion (che furono aggiunte successivamente alla registrazione della traccia ritmica) si innestano su un ritmo up-tempo con due tracce di batteria (una per ogni canale stereo), chitarre wah-wah e la minacciosa linea di basso, creata da Bob Babbitt, che apre la canzone. Il drammatico count-in di Norman Whitfield, registrato sempre all'inizio di ogni registrazione solo per scopi di sincronizzazione, è stato poi lasciato nel mix finale.
Nonostante i suoi forti temi politici, il disco evita consapevolmente di implicare un punto di vista definitivo o una posizione di sfida. Questo perché Whitfield aveva già avuto dei problemi con la Motown per War, una canzone che voleva far pubblicare come singolo dai Temptations, cosa a cui la casa discografica si oppose fermamente, perché riteneva che il messaggio militante del brano potesse alienare le simpatie degli ascoltatori più conservatori nei confronti della band (la canzone trovò asilo comunque nella scaletta di Psychedelic Shack). Whitfield, allora, rielaborò War e la diede all'artista Edwin Starr, che la portò in vetta alle classifiche, mentre per i Temptation scrisse la meno esplicita, ma non meno impegnata, Ball of Confusion. Quando videro per la prima volta lo spartito della canzone, i Temptations non pensavano che sarebbero stati in grado di eseguire quel brano così rapido, che in alcuni passaggi risultava essere un vero e proprio scioglilingua. Allora, dopo averci ragionato un po’ sopra, le battute più difficili furono assegnate al cantante Dennis Edwards, che era il solito in grado di tenere testa alla velocità di quell’impetuoso fiume di parole.
Numerosi artisti hanno reinterpretato questo brano, tra cui i Neville Brothers, Tina Turner, i Duran Duran e gli Anthrax. La versione di Tina Turner fu inclusa nel disco Music of Quality And Distinction Volume Uno, uscito nel 1982, un album tributo dei B.E.F, che erano un team di produzione formato dagli ex membri degli Human League, Martyn Ware e Ian Craig Marsh, che in seguito divennero gli Heaven 17 (con Glenn Gregory alla voce). La cover di Tina Turner era il brano di apertura e fu pubblicato anche come singolo, raggiungendo la Top 5 in Norvegia. Scelta azzeccatissima per la cantante, perché le portò in dote un contratto con la Capitol Records, e il suo singolo successivo, una cover prodotta da Martyn Ware di Let's Stay Together di Al Green, divenne un clamoroso successo, tanto in America che in Europa.