I VOIDWARDS sono un gruppo doom estremo, minimalista e di drone music che esiste, sotto varie forme, dal 2005. In mezzo a frequenti cambi di formazione, i membri principali sono rimasti fedeli alla loro visione di creare un doom pesante, opprimente e claustrofobico.
Questo è il primo album completo dei loro 20 anni di esistenza. Prima preferivano incanalare la loro musica attraverso esibizioni dal vivo e registrazioni improvvisate.
La ricerca storica in un archivio russo di provincia, effettuata dal cantante della band, è diventata la fonte di ispirazione per Bagulnik. Questo ha costituito non solo il concetto lirico, ma anche un flusso tematico per l'intero album, compresa la nenia lisergica presente nella musica stessa.
La maggior parte dei testi è estratta dai diari di un insegnante di campagna, di nome Ivan Perfiliev, che sosteneva che la palude alla periferia della città possedesse proprietà soprannaturali. Credeva di poter sentire la voce della palude nella sua testa, che lo chiamava costantemente. Da qualche parte nelle profondità di questa palude, credeva, viveva un'antica bestia sconosciuta che ululava alla luna e causava grandi sofferenze. Nel suo diario scrisse anche che altre persone nella località soffrivano della stessa condizione.
Non è stato possibile verificare l'accuratezza di questi resoconti, avvenuti più di un secolo fa, ma attraverso l'album i Voidwards ci accompagnano in un viaggio sonoro degli eventi della palude, fornendo sia ipotesi che conclusioni su ciò che ha causato alle persone di questa zona tali visioni e malattie mentali.
Ivan è stato ricoverato in ospedale con una psicosi acuta (schizofrenia), ma in seguito è fuggito dall'istituto e ha posto fine alla sua vita con un trauma cranico.
I rumori di sottofondo dell'album sono registrazioni sul campo. Sono stati creati sul luogo della palude (e nelle chiese abbandonate) in questa parte della Russia settentrionale.
L'attenzione al violoncello in tutto l'album è stata utilizzata per creare specificamente alcuni dei suoni lisergici e ossessionanti.
Bagulnik è un'esplorazione dell'atmosfera e dei toni lenti e opprimenti.
Non è un album per le masse, nemmeno per i più interessati ai sottogeneri del doom. Ma per chiunque abbia una mentalità aperta e voglia di esplorare e immergersi in suoni oscuri, crudi, claustrofobici, minimali. Intraprendere questo viaggio introspettivo di musica ultraterrena, che fonde drone e funeral doom.
Per i fan di: Mordor, Abruptum, Wormphlegm
Tracklist:
01. Bagulnik 1
02. Bagulnik 2
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