Tuesday Night Music Club (l’album prende il titolo da una jam session settimanale tra la Crow e alcuni altri musicisti della zona di Los Angeles, tra cui David Baerwald e Keving Gilbert) è stato il disco d’esordio di Sheryl Crow, pubblicato nel 1993, quando la songwriter originaria del Missouri aveva già compiuto 31 anni. Ci è voluto quasi un anno prima che l'album prendesse piede, mentre la Crow andava in tournée in piccoli teatri, cercando di farsi un nome. La meritata visibilità e l’inizio del successo arrivò solo nel 1994, quando la cantante aprì i concerti del tour della reunion degli Eagles, si esibì sul palco del famigerato Woodstock II e, soprattutto, quando, ben quattordici mesi dopo l’uscita dell’album, pubblicò il singolo All I Wanna Do, che raggiunse il secondo posto nelle classifiche statunitensi.
La scintilla per scrivere questa canzone scoccò quando la Crow lesse una poesia dello scrittore americano Wyn Cooper, intitolata Fun. La cantante era in studio a provare e le continuava a ronzare nelle orecchie l’incipit della poesia: “Tutto quello che voglio fare è divertirmi un po”. Questo verso incapsulava alla perfezione la visione che la Crow aveva della sua città adottiva, Los Angeles, che le trasmetteva un sentimento estremo di apatia e di sconfitta.
Strano ma vero, mascherata da canzoncina pop leggera, All I Wanna Do è un brano dai risvolti tristissimi, che parlava di qualcuno senza soldi, seduto in un bar a guardare la propria vita che scorre, senza sapere che fare, senza avere i mezzi per poter fare alcunchè. Era una parte nella quale la trentenne musicista poteva calarsi agevolmente: si era traferita dal Missouri a Los Angeles in cerca di fortuna come musicista, era piena di dubbi e di paure, il clima apparentemente rilassato della città strideva con il suo stato d’animo, beveva parecchio e frequentava molti bar aperti fino a tarda notte. Si sentiva, pertanto, in una fase di stallo, esattamente come il protagonista della canzone che vedeva gli altri vivere le loro vite felici mentre affogava la propria angoscia nel bicchiere. Tutto quello che la Crow voleva fare era divertirsi un po’, ma come l’uomo della canzone era prigioniera della propria vita: “Tutto quello che voglio fare è divertirmi un po' prima di morire, dice dal nulla l'uomo accanto a me… E mi chiedo se abbia mai avuto una giornata di divertimento in tutta la sua vita. Martedì a mezzogiorno beviamo birra in un bar che si affaccia su un gigantesco autolavaggio. Le brave persone del mondo lavano la macchina durante la pausa pranzo.”
Quando il brano ebbe la sua forma definitiva, la Crow decise che non l’avrebbe inserita nella scaletta dell’album, perché la riteneva musicalmente troppo leggera, una sorta di canzone usa e getta senza alcun spessore. A convincerla a pubblicarla furono, soprattutto, suo fratello minore, che insisteva nel dirle, quasi quotidianamente, che All I Wanna Do sarebbe stato un grande successo, e il suo produttore, Bill Bottrell.
Il quale, al momento della registrazione del brano, suggerì alla Crow di ispirarsi al cantato di Stuck In The Middle With You, grande successo degli Stealer’s Wheel datato 1973. Questo perchè Bottrell riteneva che per veicolare nel modo più semplice quelle liriche così profonde, che peraltro stridevano con il mood leggero del brano, fosse necessario un tono di voce non impostato, ma colloquiale, che avesse l’andamento sciolto tipico di una conversazione.
Una curiosità. Il libro di poesie (intitolato The Country of Here Below), che conteneva Fun, fu regalato alla Crow proprio dal suo produttore, che lo aveva trovato usato in una piccola libreria di Pasadena. Inizialmente, quel libro aveva una tiratura limitatissima, solo cinquecento copie, ma quando la Crow adattò il testo di Fun per All I Wanna Do, il libro fu ristampato parecchie volte, garantendo allo sconosciuto Wyn Cooper una piccola, insperata fortuna.