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RE-LOUDDSTORIE DI ROCK
27/01/2025
Semisonic
All About Chemistry
Nel 2001 esce “All About Chemistry” dei Semisonic, band di Minneapolis che non è mai davvero esplosa a livello commerciale pur con una notevolissima offerta musicale. Ora, dopo un lungo iato, il gruppo si è recentemente riformato e non vi è occasione migliore per ripercorrerne le gesta.

“Act Naturally
Don't let our troubles show
Don't let anybody know
Till we get it figured out
Don't give them anything that they could doubt”

(Semisonic, "Act Naturally")

 

“Agisci con naturalezza, non lasciar trasparire i nostri problemi, non dar loro nulla di cui possano dubitare”, canta Dan Wilson, la mente dei Semisonic nel brano più bello e struggente dell’album, “Act Naturally”, una ballata romantica che scava un tunnel nel profondo del cuore, con una melodia di pianoforte scritta apposta per far scendere una lacrimuccia ed emozionare, facendo ricordare  i tormenti sentimentali vissuti, e quel tentativo spesso mal riuscito di celarli. Eh già, l’amore e la passione spesso si nutrono di alchimie magiche e misteriose. “Tutta una questione chimica” insomma, parafrasando il titolo del disco.

La parola “Chemistry” riecheggia anche nella smagliante opener, perfetta sintesi di pop rock reminiscente di quelle sonorità che fecero conoscere la band, formatasi nel 1995, a fine secolo scorso con la hit “Closing Time”. E proprio quando doveva cominciare un viaggio a vele spiegate verso il successo i Semisonic, mistero dei misteri, si sono arenati. Dopo il debutto con Great Divide (1996), il respiro internazionale di Feeling Strangely Fine (1998), qualcosa si è inceppato proprio con All About Chemistry, sicuramente il loro lavoro più completo e maturo. A volte capita, è già accaduto, chissà come mai la critica e il pubblico non sono attenti a cogliere al volo la bravura di certi artisti, magari distratti da episodi più eclatanti, più pubblicizzati. E, tornando per un attimo ai giorni nostri, la cosa è quantomeno peggiorata da questo punto di vista.

Al termine di tali dovute premesse e riflessioni, analizziamo adesso l’opera in questione. Dan Wilson, il già citato frontman, è il chitarrista, vocalist e tastierista del progetto che include pure il bassista John Munson e, dietro alle pelli, l’istrionico Jacob Slichter. La loro è musica pop ed è ben fatta, suonata con l’anima e cantata con delicatezza, senza mai sfociare, però, nello stucchevole.

 

Nel complesso All About Chemistry è pieno di deliziose canzoni, con testi intelligenti, positivi anche se con un retrogusto amaro. Sono piccoli quadretti che ricordano band adorabili quali i Crowded House, attingono dai Beatles più melodici e strizzano l’occhio ad alcuni ritornelli della ELO. Si parla di influenze, tuttavia poi subentra una notevole originalità: i Semisonic non sono per nulla derivativi, partono da fondamenta solide e, all’epoca forse solo al pari di David Gray, sviluppano nuove sonorità, aiutati dall’elettronica e da una valida base strumentale. Ci sono il piano e i violini di “She’s Got My Number”, il ritmo di “Bed” e “Get a Grip”, il vorticoso baluginio sintetizzato di quel piccolo capolavoro a nome “I Wish”, con ospite alla sei corde nel lungo outro psichedelico uno spiritato Gary Louris, e non manca, dopo l’amore di “Act Naturally”, lo spazio per un’altra ballata, la tenera “Follow”.

Merita una menzione particolare “One True Love”, ove splende la bravura della coautrice Carole King, colei che rimarrà per sempre nell’Olimpo dei songwriter con il suo masterpiece, "Tapestry". In questa meravigliosa canzone, la più classica delle ciliegine sulla gustosa torta sfornata dai tre “cuochi” di Minneapolis, la King appare inoltre alla seconda voce e accarezza da par suo i tasti del piano elettrico. Un album ordinato ed equilibrato, senza punti morti e riempitivi, con la presenza di esperimenti di alt pop cinematografico come Sunshine & Chocolate” e sfumature di soft rock alla Ben Folds di Songs for Silverman in “Who’s Stopping You”. “Surprise” conferma invece le attitudini di Wilson nel saper creare melodie uncinanti, orecchiabili senza essere mai banali e lo dimostra pure il fatto di aver inserito a sorpresa (d’altronde come si intitola la canzone?), nell’arrangiamento del pezzo, il corno francese e il trombone.

 

“September and the trees are restless
Wind chimes blow in the dark
Lying on the couch defenseless
With blue clouds court and spark”

(Semisonic, "El Matador")

 

La soffice poetica di “El Matador” chiude le danze di un album che merita davvero di essere riscoperto, a maggior ragione con la novità della recente reunion del gruppo. Nel 2023, infatti, i Semisonic riaccendono i motori con la pubblicazione di Little Bit of Sun, nel quale si evidenzia un’interessante virata verso l’alt rock, grazie anche alla collaborazione con Jim James dei My Morning Jackets in un brano, il tutto mantenendo sempre i Beatles nel mirino. Chissà che critica e pubblico non si accorgano finalmente di loro…