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MAKING MOVIESAL CINEMA
Alita – Angelo della battaglia
Robert Rodriguez
2019  (20th Century Fox)
FANTASCIENZA AZIONE ANIMAZIONE
6,5/10
all MAKING MOVIES
22/02/2019
Robert Rodriguez
Alita – Angelo della battaglia
JAMES CAMERON è un nome ingombrante. E quando c'è il suo nome, qualsiasi sia la produzione, ci si aspetta grandi cose.

Questa trasposizione di Alita, celebre manga capolavoro di YUKITO KISHIRO, infatti, era nella testa del regista sin dall'anno 2000, rinviata poi più volte anche per l'inizio della lavorazione di AVATAR.

Quindi arriviamo ad oggi, dove al timone del film troviamo il regista ROBERT RODRIGUEZ personalità probabilmente non del tutto adatta per un film di simili proporzioni.

Sappiamo che Rodriguez è un regista altalenante e 'artigiano' (nei suoi film spesso cura dal montaggio, alle musiche, regia e sceneggiatura), ha diretto cose buone come Desperado, Dal tramonto all'alba (con un forte aiuto di Tarantino), e Sin City, e altre decisamente brutte come Sin City – una donna per cui uccidere, Machete Kills, Le avventure di Sharkboy e Lavagirl.

Cameron quindi rimane presente nel progetto, comunque fortemente voluto, come co-sceneggiatore e produttore.

Il film, proprio come la carriera di Rodriguez è altalenante, colpa forse anche del fatto che film di fantascienza dalla trama simile ne abbiamo avuti ormai parecchi. Basti pensare ad ELYSIUM o EX MACHINA. Anche se ovviamente il manga di Kishiro risale ai primi degli anni 90 e quindi anticipando tutti i titoli appena accennati.

Il Manga di Alita è un’opera che lavora assiduamente sul concetto post-moderno, celebrando innanzitutto l’impianto che ne rappresenta l’ispirazione. Uno scienziato trova il corpo di un cyborg e lo trasforma in un guerriero con un cuore in una società futurista, distopica, in cui l’organizzazione sociale è rigidamente verticale.

Troviamo anche questo nel film, ma con molta meno profondità, il tutto è quasi appena accennato per imbastire una trama

Ma venendo alle qualità del film, sicuramente bisogna parlare proprio del personaggio di Alita, che aveva turbato un po' tutti durante il primo trailer per via degli 'occhioni manga'. Diciamo che dal trailer son stati un po' ridimensionati e non danno così fastidio anche se rimane una scelta stilistica probabilmente non così sensata. Detto questo il personaggio in sé oltre ad essere realizzato molto bene, è adorabile. Durante la visione del film ci si affeziona inevitabilmente almeno un minimo.

Anche CHRISTOPHER WALTZ nei panni del dottor Daisuke Ido, ovvero colui che ricostruisce e cresce Alita, è azzeccato per il ruolo ed è sempre un piacere vederlo recitare anche in film più leggeri.

Abbiamo anche una splendida JENNIFER CONNELLY nei panni emblematici di Kiren. Lei bravissima e bellissima come sempre in un ruolo forse un po' sprecato.

Venendo al succo, il comparto tecnico è al top e la trama parte bene ma si snoda pian piano in modo piuttosto standard, senza sconvolgere, fino ad afflosciarsi del tutto verso il finale. Ma è interessante vedere questi umani che sostituiscono i loro arti con componenti artificiali altamente tecnologiche che è un po'quello a cui stiamo assistendo già in questi ultimi anni. Interessante quindi come questa cosa risulti molto più credibile e vicina rispetto ad anni fa, facendoci vedere questo tipo di film sotto un'altra prospettiva.

I combattimenti non mancano, così come le scene d'azione che però non si fanno ricordare particolarmente. Come la tanto attesa gara del MOTORBALL sport futuristico molto violento. Una sequenza di questo genere, in mano a James Cameron (forse però il Cameron di anni fa) sarebbe stata qualcosa che difficilmente la nostra mente avrebbe dimenticato. Diretta da Rodriguez, oggi, risulta una sequenza carina di cui ci si dimentica tranquillamente il giorno dopo. Ed è così un po' tutto il film.

Di conseguenza spettacolo visivo garantito, ma poca sostanza e una trama non sfruttata appieno.

In mano ad un altro regista sicuramente avremmo avuto qualcosa di più accattivante e completo.

(Disegno di Mirko Fascella)