Ho cominciato, lo ammetto, con qualche "prevenzione" – in particolare per il vizio italiano di NON indicare mai le fonti iconografiche delle immagini altrui utilizzate (molte, in questo caso) – il libro autobiografico del fumettista Igort intitolato My Generation.
A pagina 17 incappo in questa affermazione: “David Bowie nel suo vestito da scena posava sfrontato, in una copertina che divenne memorabile, una gamba piegata sulla ringhiera di una palazzina tipica della periferia londinese. E che colori, quella foto!”.
Senza dover scomodare il sito più autorevole relativo a The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars, mi è ben noto che Heddon Street “è dietro Regent Street”.
Aggiungo che la “ringhiera” pare essere un bidone dei rifiuti e che le foto furono scattate tutte in bianco e nero e poi colorate.
È tutto qui: http://www.5years.com/heddon.htm e qui: http://www.5years.com/art.htm.
Alle pagine 132 e 133 del volume si ripete (cioè lo si scrive due volte, una per pagina) che nell’estate del 1977 il negozio di Malcolm McLaren e Vivien Westwood si chiamava (ancora) “SEX”, che anzi quella era la sua denominazione originaria.
Va bene la licenza poetica, ma la sua denominazione era divenuta “Seditionaries” nel dicembre 1976, e comunque esso non era nato come “SEX”.
Stesse pagine: per ben due volte la Signora Westwood è definita “moglie” Malcolm McLaren. Non lo è mai stata.
Ma la vera perla è qualche pagina dopo, la 144: lo pseudonimo “Public Image Limited” (“Ltd” o “Ltd.”) di John Lydon è tradotto con “Immagine Pubblica Limitata”: errore linguistico, sintattico e volendo anche giuridico.
Dichiarare anche che PIL nel 1978 “scala le classifiche”…
La disinformazione per me non è né artistica, né punk, né post-punk. È solo disinformazione.