Cerca

logo
REVIEWSLE RECENSIONI
11 – Untitled (God) – AIIR – Today & Tomorrow – Earth
SAULT
2022  (Forever Living Originals)
WORLD MUSIC EXPERIMENTAL/AVANT-GARDE PUNK JAZZ BLACK/SOUL/R'N'B/FUNK
9/10
all REVIEWS
24/02/2023
SAULT
11 – Untitled (God) – AIIR – Today & Tomorrow – Earth
Dopo la pubblicazione di un disco sinfonico, “AIR”, e di “X” seguito del precedente “Nine”, quando tutti pensavano che avessero finito con le loro “follie”, il collettivo nu-soul SAULT attraverso un’immagine e una password (“godislove”) pubblica gratuitamente 5 album contemporaneamente, ognuno completamente diverso dall’altro.

I SAULT sono un collettivo londinese che percorre le profonde strade della black music e del nu-soul caratterizzato dalla segretezza attorno cui sono ammantati i suoi membri, ignoti ad esclusione del produttore Inflo (probabilmente la mente guida, già producer di artisti del calibro di Michael Kiwanuka, Little Simz, Jungle e dell'ultimo disco di Adele), Cleo Sol e la rapper Kid Sister. Tutti gli altri componenti che hanno partecipato alla creazione di questi cinque dischi rimangono volutamente sconosciuti, ma è probabile non siano stati pochi, vista la mole di materiale creata (56 brani).

Un’altra caratteristica importante dell’operato dei SAULT è che sono sempre stati fuori da ogni regola di mercato: marketing quasi a zero, non pubblicano quasi mai un post e soprattutto pubblicano album senza una regola ben precisa; in pratica, fanno tutto quello che il mercato dice di non fare. È anche per questo motivo che sono molto amati dal pubblico (oltre al fatto, chiaramente, che i loro dischi sono tutti molto belli).

È chiaro quindi che siamo di fronte ad un gruppo sui generis, a maggior ragione se pensiamo che dopo aver pubblicato due dischi nu-soul molto acclamati come 5 (maggio 2019) e 7 (settembre 2019), hanno prima pubblicato nel 2021 NINE (disco reso gratuito per 99 giorni e poi oscurato per sempre) e nel 2022 AIR (un disco sinfonico diviso in sette atti), per poi pubblicare nello stesso anno (più precisamente il 10/10) X, che in realtà consiste in un unico brano dalla durata di 10:10.

 

Penso sinceramente che nonostante tutte le sorprese a cui il collettivo ha abituato i suoi fan, nessuno si sarebbe mai aspettato quello che è successo dopo.

Il 31/10/2022 la pagina Instagram dei Sault era vuota, nessun post pubblicato. Il 1° novembre pubblicano un post dove scrivono: “Pubblicheremo 5 album il 1°novembre come offerta a Dio. Disponibili tramite download gratuito per 5 giorni. La password per sbloccare tutti e 5 gli album è nel messaggio. Love Sault X

La password che nel web vagava fin da subito era “godislove”, mentre i dischi sbloccati erano: 11, Untitled (God), AIIR, Today & Tomorrow e Earth.

 

Ovviamente, davanti ad una pubblicazione così mastodontica, lo spaesamento iniziale è inevitabile, anche se già dopo un primo ascolto alcuni fili che con le precedenti pubblicazioni si riscontravano qui acquistano un ulteriore significato, mentre altri filati completamente nuovi partono.

Vediamo quindi di fare un po’ di ordine e analizzare brevemente ogni album, per poi cercare di intrecciare tutti questi fili in uno unico, alla fine.

 

11

11 è il disco che ci si aspettava dai SAULT e che forse, proprio per questo, stupisce. È il degno erede di NINE e di X in quanto le 11 canzoni di cui è composto vedono alternarsi r’n’b, soul ballad (“Fight for love” e “River”), afrobeat (“Together”) e influenze prese dalle colonne sonore anni ’70.

Un suono abbastanza classificabile come lo-fi, molto nello stile di Inflo, con gli strumenti molto ben intrecciati tra di loro, come le chitarre e le batterie che si possono sentire nel primo brano “Glory”.

Le voci sono diverse e spiccano negli interventi reggae Chroonixx e Jack Peñate, mentre in “Fear No One” sembra che a cantare sia Anderson.Paak.

A livello di testi si sente già quello che si ascolterà molto bene negli altri dischi: temi profondamente spirituali, non proprio degli inni, ma di matrice religiosa.

Di cinque dischi questo è sicuramente quello più pop e immediato, ma non per questo meno profondo.

Voto: 8

 

Untitled (God)

Questo è il disco dove il suono prevalente è quello del gospel. Untitled (God) è l’album più lungo di tutti (1 ora e 13 minuti per 21 brani) ma non per questo è un ascolto pesante, perché il percorso in cui i SAULT ci guidano è davvero stupendo, forse anche per merito dell’alternanza di momenti acustici a momenti di groove che lo rendono dinamico e intrigante. Davvero riuscito il blocco di tracce tra “Safe Within Your Hands” e “God Is on Your Side” in particolare.

La cosa davvero interessante, poi, è come i SAULT riescano a parlare dell’amore verso Dio in maniera affatto greve, ma anzi, a volte davvero struggente, riuscendo a creare qualcosa di sensibile ed umano e senza che nel comunicarlo si trasmetta mai una percezione di fanatismo. Una sfida probabilmente vinta anche grazie ai diversi punti “parlati” seminati nel percorso.

A livello di voci e di personaggi qui il via vai incredibile di musicisti è particolarmente evidente. Da notare che in “Color Blind” sembrerebbe che a cantare sia addirittura Michael Kiwanuka. Disco da ascoltare, e pure spesso.

Voto: 9


 

AIIR

AIIR è il seguito del precedente AIR (2022) e, come in quel caso, anche questo è un disco praticamente e prevalentemente strumentale, suonato interamente da un’orchestra composta da archi, fiati, percussioni e un coro composto da voci femminili e maschili.

Anche qui il concept dell’amore e della spiritualità si intuisce grazie ai pochi versi cantati dal coro, tema che si rivela essere forse l’unico filo conduttore tra tutti e cinque i dischi.

Musicalmente parlando si alternano momenti dove sembra più presente la componente “classica” con altri che sembrano prendere più ispirazione dal mondo delle colonne sonore.

Sicuramente il fatto che è anche l’album più breve dei cinque (25 minuti suddivisi in 5 atti) lo rende quello di più facile approccio.

Voto: 7,5

 

 

Today & Tomorrow

Today & Tomorrow è sicuramente una delle due grandi sorprese di questa cinquina. Il disco è composto da dieci brani che si alternano tra il funk psichedelico e, soprattutto, il punk.

Il suono che permea tutto il disco è molto lo-fi: ad un ascolto in cuffia sembra inizialmente che il sia stato registrato in presa diretta, con gli strumenti molto vicini fra di loro, poi però quando entrano le voci tutto si apre creando un effetto stereofonico incredibile. I suoni sono davvero ipnotizzanti, con quel grado di “sporcizia” che li rende molto affascinanti.

Vocalmente è quasi interamente cantato da un coro di bambini, il che crea un effetto di contrasto davvero suggestivo, soprattutto nei brani dove la vena punk è più presente, come “The Plan” e “Money”.

Anche qui il tema principale di tutto l’album è l’amore e la spiritualità.

Da ascoltare con delle buone cuffie o un buon impianto. Imperdibile.

Voto: 9


 

Earth

L’altra grande sorpresa di questo “full” di dischi è sicuramente questo Earth. Qui il tema che viene trattato è quello dell’amore declinato nell’amore per la natura, l’ambiente e tutto il creato. Un concept che viene reso perfettamente grazie al suo movimento entro i canoni dell’afro-jazz.

Un principio composto da un’incantevole introduzione corale che si declina subito dopo in un travolgente brano afro.

Sicuramente qui a farla da padrone sono le percussioni, che tra l’Africa e il Brasile prendono l’ascoltatore e lo portano all’interno di viaggio quasi totalmente tribale.

I brani che spiccano maggiormente sono sicuramente “The Lord’s With Me”, “God Is Control” e “Soul Inside My Beautifull Immagination”.

Da ascoltare anche questo con delle buone cuffie. Imperdibile.

Voto: 9

 

Conclusioni

Con la pubblicazione di 11 – Untitled (God) – AIIR – Today & Tomorrow – Earth siamo di fronte ad una grandissima opera, una di quelle che qualunque amante della musica dovrebbe ascoltare almeno una volta per intero (soprattutto considerando che dopo aver reso i dischi disponibili per il download in quei cinque giorni, li hanno successivamente pubblicati tutti su YouTube e sulle principali piattaforme di streaming). Chiaramente la lunghezza dell’impresa di ascolto può spiazzare e forse stordire, ma del resto è come quando si è di fronte ad una storia bella e avvincente: si spera che duri il più possibile.

Tra l’altro con questa opera, che mi piace considerare come un corpus unico e non come cinque dischi separati, i SAULT aggiungono un tassello molto importante alla loro discografia, facendo capire quello che c’è dietro a tutta la loro imprevedibilità e al loro alone di mistero; quello che hanno sempre cercato di fare anche con gli album precedenti, e che con questa opera gli è riuscito ancora meglio, è stato il riuscire a mettere davanti a tutto il messaggio che volevano comunicare, un messaggio che ha al centro una sola cosa: l’amore.

Per questo consiglio a tutti di ascoltare almeno una volta questi dischi (almeno finché sono disponibili, con i SAULT non si sa mai) e chissà che non si riesca almeno una volta a vederli in un club.