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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
24/05/2018
Don Roc
... e i suoi parrockiani
Un viaggio come tanti, con Mick Jagger che cantava le canzoni di Battisti e Keith Richards che tentava di fumarsi pure le tende del torpedone. Quando la prostata di Rod Stewart ha iniziato a cantare, mi sono reso conto che forse era il momento di fermarsi all’Autogrill.
di Andrea Ruscigno

Cari fratelli, sia louddato Abrussespringstiin e sempre sia louddato! Dall’incipit mi avrete senz’altro riconosciuto, anche se non frequentate la Parrocchia della Madonna dell’assolo della chitarra elettrica degli AC/DC.

Ne è passato di tempo da quando gli amici di Radio Loudd mi contattarono per la prima volta per un intervento in trasmissione. Ricordo ancora lo stupore nelle voci di questi benedetti ragazzi nel sentire un prete così lontano dagli stereotipi, ma così vicino agli impianti stereo.

Avvicinare nuovi fedeli è la mia missione. Unirli nel sacro vincolo del rock ‘n’ roll, la mia ragione di vita. Fa male sapere che c’è tanta gente al mondo ancora in grado di ascoltare una canzone di Gigi D’Alessio senza nessun pentimento, o ancora peggio che la canta al karaoke con immotivata enfasi.

Per fortuna c’è il vostro Don Roc che con le sue iniziative sta convertendo anche gli irriducibili del neomelodico allo sfrenato ritmo di Sua Eccellenza da Long Branch.

Come non ricordare l’ormai famosissima aperimessa: la funzione religiosa con ingresso libero e consumazione obbligatoria con tre parti di vin santo e una di blues, tutto naturalmente on the rock. È con questo piccolo accorgimento che ho avvicinato alla fede numerose rockstar, ormai presenze fisse nel mio oratorio, tanto che ho dovuto organizzare anche una gita in montagna dietro le pressanti richieste delle mamme di Mick Jagger e Ozzy Osbourne.

Partimmo una fredda mattina di maggio alla volta di Madonna di Campiglio. Ritrovo ore 6 davanti all’oratorio. C’erano proprio tutti: i fratelli Gallagher che continuavano a litigare tra di loro; Ozzy Osbourne e sua mamma al seguito che lo rincorreva per lasciargli lo sformato di pipistrelli che tanto piace al piccolo Ozzy; Mick Jagger che era appena tornato da un esame alla prostata e Keith Richards che invece si stava fumando gli esiti degli esami del suo inseparabile amico.

Alla partenza, quel bravo ragazzo di Marylin Manson iniziò ad intonare un canto gregoriano al contrario ribaltando all’indietro gli occhi: era il suo modo di rilassarsi. E chi sono io per giudicare un atteggiamento un po’ stravagante di questo solare ragazzo, al cospetto del Signore del rock Abrussespringstiin e sempre sia louddato?

Un viaggio come tanti, con Mick Jagger che cantava le canzoni di Battisti e Keith Richards che tentava di fumarsi pure le tende del torpedone. Quando la prostata di Rod Stewart ha iniziato a cantare, mi sono reso conto che forse era il momento di fermarsi all’Autogrill.

Davanti alla porta d’ingresso ho fatto le raccomandazioni del caso. A Ozzy di non tentare di morsicare le statuette di Batman perché quando vede un pipistrello non ci vede più dalla fame, ma soprattutto a Keith Richards che l’ultima volta si era fumato tre camogli prima di capire che erano da mangiare.

Eravamo quasi alla cassa quando da lontano spunta la testa di Gigi D’Alessio. I ragazzi subito presi da un entusiasmo che non si vedeva dai tempi di Woodstock hanno iniziato a salutarlo calorosamente prendendolo a schiaffoni e facendogli capire che il neomelodico non è così popolare tra le rockstar e che forse non era stata una bella mossa cantare “non dirgli mai” a Noel Gallagher. Noel invece era contentissimo: la canzone era talmente bella che continuava ad applaudirgli la faccia.

Dopo la sosta in autogrill, durata circa tre ore, siamo ripartiti alla volta di Madonna di Campiglio. Purtroppo arrivati a destinazione era subito venuto il momento di tornare a casa. Nonostante questo i ragazzi erano tranquilli e con un sorriso di chi ha qualcosa da nascondere. Così sono andato a vedere tra le ultime file, e indovinate un po’? C’era Gigi D’Alessio incartato come una rustichella che veniva applaudito senza tregua.

Tornati all’oratorio della parrocchia della Madonna dell’assolo della chitarra elettrica degli AC/DC i genitori stavano aspettando i propri pargoli per riportarli a casa. C’era anche il papà di Keith Richards, o meglio quello che ne rimaneva. Il figlio era talmente contento di vederlo che subito strinse a sé l’urna e tirò, ma non un sospiro di sollievo nel vederlo, tirò e basta.

Insomma è stata per tutti una giornata indimenticabile, soprattutto per Gigi D’Alessio.

Se volete vivere altre storie come questa o se volete partecipare all’aperimessa, andate su loudd.it e ascoltate le puntate di Radio Loudd in onda ogni settimana.

Sia louddato Abrussespringstiin e sempre sia louddato!