Cerca

Banner 1
logo
Banner 2
REVIEWSLE RECENSIONI
05/04/2019
Angel Du$t
Pretty Buff
Inaspettati, solari e sperimentali. Uno stile sempre riconoscibile ma una formula ad ogni album diversa. Gli Angel Du$t sono tutto quello che non ti aspetti dal punk, a partire dalla chitarra acustica che ha la parte del leone in ogni traccia e dallo spuntare impertinente di un inatteso sassofono.

Una delle parole che meglio definiscono gli Angel Du$t e la loro musica è sicuramente “imprevedibile”. Imprevedibile la loro formazione se messa in relazione alla musica che suonano, imprevedibili le nuove influenze sonore, imprevedibile il risultato e il livello di apprezzamento che si ha ad ogni ascolto e imprevedibile la reazione che vogliono suscitare in ogni ascoltatore. Gli Angel Du$t sono il regno dell’inconsueto e dell’inatteso e Pretty Buff è la nuova sfida che lanciano alle orecchie dei loro fan.

Ma chi sono gli Angel Du$t? Gli Angel Du$t sono cinque ragazzi di Baltimora, noti per essere parte di gruppi hardcore quali Turnstile, Trapped Under Ice e GAG. E intendiamo hardcore vero e proprio, non una qualche versione soft. Insomma, non un genere leggerino e non una musica per tutti i palati.

Da tale unione, nel 2013, ci si aspetterebbe, logicamente parlando, una band hardcore, al massimo una band punk. E invece no, risposta troppo facile. I ragazzi portano avanti una band rock, dall’approccio incontrovertibilmente punk, ma ricca di sfumature soft-rock, melodie, chitarre acustiche perenni, sassofoni, tamburelli e percussioni etniche.

Gli Angel Du$t sono contrari a barriere, confini e facili definizioni e sin dall’inizio della loro avventura hanno voluto lasciare spazio al lato più pop e creativo delle loro anime, divertendosi a immaginare e realizzare prima un breve demo lo-fi chiamato Xtra Raw nel 2013, poi un primo vero album con A.D. nel 2014, seguito da Rock The Fuck On Forever nel 2016 e dal nuovo Pretty Buff nel 2019, il primo per Roadrunner Records. Non contenti di poter “semplicemente” spaziare in territori più melodici, però, ad ogni disco i ragazzi hanno lanciato una sfida ai loro fan, cambiando le loro influenze ma mantenendo ogni volta lo stesso stile e le stesse modalità di scrittura delle canzoni, dimostrando così quanta variabilità possa nascondersi entro la cifra stilistica di una band.

Justice Tripp, cantante degli Angel Du$t, è entusiasta della loro nuova creazione e, in risposta ai più frastornati dal mix che la band propone, evidenzia come qualunque cosa fantastica dovrebbe essere scoraggiante. Questo perché se qualcosa è troppo facile da digerire, vuol dire semplicemente che è già nota e che qualcun altro sta facendo qualcosa di simile. Se la cosa invece lascia un po’ interdetti, allora vuol dire che ci si sta trovando davanti a qualcosa di nuovo.

Un esempio delle innovazioni proposte rispetto ai dischi precedenti, ad esempio, è la presenza massiccia delle chitarre acustiche. Le canzoni degli Angel Du$t sono sempre state concepite e registrate in prima battuta alla chitarra acustica, ma Pretty Buff è il primo disco in cui la band ha deciso di non rimuovere le tracce di chitarra acustica dal mix finale. Una soluzione che non fa che rendere il risultato finale ancora più solare.

Pretty Buff è costituito da 13 tracce luminose, melodiche, positive e piene di colore per soli 30 minuti di musica, dove a canzoni più pop-punk come “Big Ass Love” e “On My Way” si succedono tracce in cui si presentano dei piccoli assoli di sassofono (come nel singolo “Bang My Drum” o in “Take Away The Pain”), a cui si alternano tracce dove il basso rende più dinamica e interessante la struttura della canzone sia in chiave più punk come in “Push” e in “Biggest Girl”, sia in una chiave più lenta e tranquilla come in “Light Blue”.

Molto belle, inoltre, le tracce più indie-rock come “No Fair” e “Want It All”, anche se il titolo di canzone preferita dell’album, a questo giro, va sicuramente a “Let Me Know”.

Gli Angel Du$t si possono amare, odiare, trovare frustranti, rilassanti, geniali o inutili. A volte anche nello stesso momento. Ma va dato loro atto che non è da tutti continuare semplicemente a scrivere e suonare la musica che si ama e che si vuole fare, senza barriere, senza limiti, senza pregiudizi, senza confini e senza generi predefiniti. Gli Angel Du$t hanno il loro stile e vogliono solo continuare a stupire e stupirsi, facendo un lavoro che amano. E questo, alla fine, è sempre molto punk.