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REVIEWSLE RECENSIONI
01/02/2023
New Found Glory
Make the Most of It
Nel disco acustico “Make the Most of It”, i New Found Glory raccontano il periodo difficile vissuto dal chitarrista Chad Gilbert. Il risultato è una raccolta di canzoni tra le più emozionanti e catartiche della loro carriera. Peccato per la formula adottata, perché con maggiore coraggio l’album avrebbe potuto ritagliarsi un ruolo di primo piano nella loro sfaccettata discografia.

Come i fan della band sanno benissimo, i New Found Glory hanno sempre reso artisticamente proficui i momenti di pausa tra un album e l’altro. Alla discografia principale del gruppo, infatti, se ne affianca un’altra, fatta di EP e album tematici (il cinema della trilogia From the Screen to Your Stereo, l’hardcore di Tip of the Iceberg, la band fittizia International Superheroes of Hardcore, i Ramones di Mania, il Natale di December’s Here), ai quali si aggiunge ora Make the Most of It, un album acustico di 14 canzoni, con sette pezzi nuovi e sette classici ri-arrangiati per l’occasione.

Da un certo punto di vista, è strano che i New Found Glory siano approdati all’album acustico solo ora, dopo 25 anni di carriera. Però un progetto del genere – dove le canzoni, nella loro catartica nudità, veicolano le emozioni più profonde – non poteva che arrivare adesso, soprattutto dopo la battaglia contro il cancro affrontata nel corso degli ultimi due anni da parte del chitarrista Chad Gilbert. Ecco quindi spiegato il titolo del disco (“make the most of it” si può tradurre liberamente in “usare questa occasione al meglio”) e i temi trattati, dal momento che le sette canzoni inedite riflettono su cosa significhi attraversare un momento difficile e come si possa vivere ogni giornata con un profondo senso di gratitudine.

A dire il vero, Gilbert non ritiene che Make the Most of It debba essere etichettato come “il disco del cancro”, anche perché il suo percorso di guarigione non si può purtroppo ancora dichiarare concluso. Il suo desiderio, piuttosto, è che la sua esperienza possa trasformarsi in un aiuto concreto per chi come lui si trova ad affrontare la stessa situazione, tanto che una percentuale dei proventi del disco andrà all’organizzazione non profit The Pheo Para Allience, leader internazionale nella sensibilizzazione sul feocromocitoma, il raro tumore che lo ha colpito.

 

Registrate al Castle Studio di Nashville, prodotte dagli stessi New Found Glory e mixate da Mark Trombino (blink-182, Jimmy Eat World), le sette canzoni inedite di Make the Most of It, nonostante siano nate in un momento complicato per la band e per il suo autore principale, rivelano comunque uno spirito ottimista e sono un inno alle gioie che la vita può offrire. C’è innanzitutto il ringraziamento a chi quella vita l’ha salvata – in “Mouth to Mouth” Chad racconta di quando la moglie Lisa Cimorelli gli ha praticato il massaggio cardiaco la mattina che lo ha trovato esanime, mentre in “Get Me Home” rende omaggio ai dottori che lo hanno avuto in cura e gli hanno permesso di tornare in seno alla band per il tour del ventennale di Stick & Stones –, ma anche per le piccole cose che l’esistenza regala quotidianamente, come testimoniano “Kiss the Floor” e “Bloom”.

E se in “More Than Enough” la protagonista è ancora una volta Lisa, il brano centrale del disco è senza dubbio “Watch the Lilies Grow”, dedicata alla figlia di Chad, Lily. Un pezzo che si candida fin da ora a diventare uno degli episodi più intensi e toccanti del catalogo dei New Found Glory, con un’atmosfera che ricorda i momenti migliori di Coming Home, uno dei dischi più amati dai fan della band. Una canzone, questa, nella quale si sono senz’altro rispecchiati anche gli altri membri del gruppo – il cantante Jordan Pundik, il bassista Ian Grushka e il batterista (e per questo disco anche chitarrista) Cyrus Bolooki –, tutti padri e mariti, che qui in particolare e in Make the Most of It in generale si chiedono: come verremo ricordati dai nostri cari, quale sarà il nostro lascito ai fan e a chi ci è stato vicino?

Domande impegnative, che in qualche modo trovano una (parziale) risposta nella seconda parte del disco, dedicata alle sette canzoni del repertorio della band arrangiato in chiave acustica. Registrate dal vivo a Nashville nell’aprile del 2021 durante lo spettacolo NFG Unplugged Total Request Livestream & Concert, queste versioni sono la legacy della band e mettono in risalto la sua cristallina capacità di scrittura e di veicolare le emozioni. Una bella rivelazione per coloro che hanno sempre conosciuto i New Found Glory solo per le loro infuocate esibizioni dal vivo.

 

Tutte bene, quindi? Quasi. Il rammarico più grande nei confronti di questo progetto è che la band non abbia voluto osare, scegliendo a conti fatti un formato che è quello del doppio EP. Peccato, perché se i New Found Glory avessero portato a una dozzina i pezzi inediti, vista l’elevata qualità di quelli inclusi, Make the Most of It sarebbe stato un piccolo gioiello, alla pari dei migliori lavori di band come Dashboard Confessional e City and Colour.

Lo stesso dicasi per la parte dedicata ai brani del catalogo. I NFG giocano sul sicuro e regalano ai fan una manciata di hit dai primi tre album, senza dubbio i più famosi. Anche in questo caso sarebbe però stato artisticamente molto più interessante incidere in studio un intero album, prendendo in considerazione l’intero catalogo della band, e possibilmente scegliendo tra gli episodi meno noti e scontati (includere “Bounders” da Coming Home sarebbe stata la proverbiale ciliegina sulla torta).

Ma va benissimo così. In attesa che la band inizi a lavorare al successore ufficiale di Forever + Ever x Infinity, al momento l’ultimo album della discografia principale dei New Found Glory (è uscito solo nel 2020, ma sembra un’era geologica fa), godiamoci pure questo Make the Most of It, che ci consegna una band piena di vita e impaziente di affrontare il futuro con l’ottimismo e la determinazione di chi sa quali sono le battaglie giuste da combattere.