Due cd, 23 canzoni, 15 anni di attività per Blessed Child Opera, progetto oscuro e ombroso che qui ci consegna il nono album, un vero e proprio monumento, frutto dello sforzo di Paolo Messere, titolare e fondatore del progetto che per l'occasione sceglie di giocare in quasi completa solitudine (minimi gli ospiti), e in qualche modo Blessed Child Opera si identifica esattamente con il suo creatore, come Sun Kil Moon è Mark Kozelek.
E il paragone con la visione ostica del cantautore americano viene quasi spontanea a livello anche vocale e di attitudine, benché, forse, Blessed Child Opera dal vivo, non è così conflittuale con il pubblico come Mark Kozelek.
Paolo Messere ci ha consegnato il suo “Songs Of Love And Hate” (potete intendere il riferimento sia a Leonard Cohen, sia ai Godflesh), l'amore esplorato nelle sue più diverse forme, sublime e delicata, e poi ancora violenta, distruttiva, rancorosa. Un approccio che troviamo in pochi cantautori italiani, ma invece comune e tipico di una cerca scena americana, Michael Gira o se preferite, Swans, su tutti.
La musica merita un capitolo a sé, probabilmente due settimane (da quando ho ricevuto questo lavoro) sono poche per sviscerare le molte anime di un album, che rappresenta un salto in avanti, un'evoluzione nello stile del musicista napoletano, che ormai ha abbandonato il post rock degli esordi per inserirsi in un filone cantautorale, scuro e drammatico.
La novità rispetto ai dischi precedenti è il ruolo dell'elettronica che però non significa una rinuncia all'anima alternative rock, di cui rimangono strutture e intenzione, atmosfere e modo di suonare.
Per dare un esempio di questo bisognerebbe pensare all'ultimo lavoro di Hugo Race e Chris Eckman con il loro progetto Dirtmusic, con cui l'ultimo Blessed Child Opera condivide anche uno sguardo verso le musiche di altri paesi del mondo, strumenti etnici ed arrangiamenti molto particolari e ricercati.
Quello con i Dirtmusic è solo un paragone per descrivere qualcosa di molto personale, intenso, a volte brutale, senza essere musicalmente estremo.
Non è un disco facile, non è un disco per tutti e per tutti i momenti della giornata o della vita, ma chi avrà voglia di un ascolto impegnativo, di un disco profondo, da scoprire nel tempo, avrà qui la sua soddisfazione. Non mi dilungo a citare brani o singoli episodi, che lascio per un approfondimento futuro, dopo numerosi altri ascolti.
https://blessedchildopera.bandcamp.com/