Voglia di qualcosa di leggero, energico e poco impegnativo, ricco della tipica sfrontatezza del rock inglese alla Oasis ma in chiave giovane e contemporanea? I Bilk potrebbero essere la soluzione per qualche ora di libertà senza responsabilità, da trascorrere da soli con le cuffie nelle orecchie o cantando insieme alle persone che amate.
Classico heist movie da Jaume Balaguerò che non presenta punti di novità ma che tutto sommato sfoggia una buona capacità di intrattenere lo spettatore. Spunto iniziale da un interessante episodio di cronaca.
Dear Life è un disco ispirato, sincero, emozionante, composto da tredici canzoni attraverso le quali David Gray riflette, tra luci e ombre, sul senso della vita e sull'inevitabilità della morte.
Il trio Duscio/Francesconi/Savoretti sotto il moniker Tipografia Sonora ci regala un bell’album di musica contemporanea. Ispirati dagli scatti fotografici di Mario Giacomelli, i pezzi dell’album ci introducono in un dialogo musicale che ci affascina e ci lascia avvinti dalla bellezza.
Diario a ruota libera di un Sanremo che blocca sempre e comunque l’Italia per una settimana, tra ritorni a ordine, disciplina e regime, fantagiochi sempre più invasivi, gossip di pregio e stimolo e si dai, anche qualche canzone e artisti dignitosi, in una marea di note tutte uguali e correttori vocali insopportabili. Tanto se ne parlerà lo stesso, e ci rivedremo tra un anno, ma dato che questa festa della “musica” è lo specchio sociale dell’Italia di oggi, parliamone anche ora, senza ridere troppo.
I Nothing But Thieves arrivano al Palazzo dello Sport di Roma nello stesso sabato sera della finale di Sanremo. Il racconto di cosa è successo a chi ha scelto il parterre al divano, in una serata di danze tra mille luci colorate.
Abel Tesfaye dà (forse) l’addio definitivo a The Weeknd con Hurry Up Tomorrow, un album ambizioso e raffinato che segna la chiusura ideale di un arco narrativo iniziato cinque anni fa con After Hours. Più di un semplice epilogo, il disco si pone come una riflessione lucida e matura sull’identità artistica e sul peso della reinvenzione, portando al massimo il potenziale estetico di una popstar visionaria come Tesfaye.
Dopo lo scioglimento del 2016, gli svedesi Beardfish tornano con un nuovo disco che rilegge con passione filologica la leggendaria stagione del prog.
Il seguito di Toto IV non riuscì a bissare il successo del predecessore, ma resta a tutt'oggi uno dei dischi migliori pubblicati dalla band californiana.
Primo episodio della pentalogia che Alan Moore, il bardo di Northampton, ha intenzione di dedicare alla Long London, una Londra alternativa e magica accessibile dagli anfratti della Londra "reale" del secondo dopoguerra. Tutto ovviamente nell'inconfondibile stile di Alan Moore.
Anche nel campo della fantascienza il cinema di Dumont non si addomestica al genere e non perde la sua peculiarità, tra spade laser e astronavi dalla foggia di celebri monumenti c'è la Francia cara al regista, quella lontana dalle luci sfavillanti di Parigi.
Una delle più belle canzoni degli Oasis, un brano autogiografico, zeppo di rimandi ai Beatles, che suggellò anni dopo un momento doloroso della recente storia britannica
Un pomeriggio alternativo presso la sede di Sony a fare due chiacchiere con i Lacuna Coil. Una roundtable assieme ai nostri colleghi delle altre riviste per intervistare Cristina Scabbia e Andrea Ferro che, disponibilissimi come una "band di amici della porta accanto", ci hanno raccontato del loro ultimo album Sleepless Empire. Venire a dare una letta, sarà come essere stati là con noi.
Dopo una serie di EP, Ringo Starr torna sulla lunga distanza con “Look Up”, un album country prodotto da T-Bone Burnett che si candida a diventare uno dei suoi migliori lavori solisti.
Nel complesso l'omonimo Sharon Van Etten & The Attachment Theory è un bel disco, magari non all’altezza del precedente ma senza dubbio ricco di bei momenti. Il possibile inizio di una nuova fase nella carriera di Sharon Van Etten.
Costruzione originale e intelligente che riconcilia lo spettatore con le potenzialità dell'atto del raccontare, un film piccolo che colpisce nel segno anche se probabilmente rimarrà sconosciuto al grande pubblico.
Sesto album in studio per gli svedesi Avatarium, il cui retroterra doom è messo al servizio di una scrittura più ariosa e complessa, che guarda al rock anni '70.
Indi è un buon disco, con molte ballate, più simile ai primi due che ai due successivi, dove la scrittura è tornata su binari più consueti. Nulla di rivoluzionario, ma la conferma di una generazione di cantautori che ha imparato benissimo la lezione di Vasco Rossi e Venditti.
Glutton For Punishment, titolo del primo album di Heartworms, non suona per nulla come una condanna o un castigo. Piuttosto è un premio, un vero piacere, un disco che si candida a confermarsi uno dei più sinceri e riusciti esordi dell’anno.
Un album che è un esercizio di equilibrismo, in bilico fra squarci assolati ed ombre assordanti, fra provincia estrema e geografie dell’anima, panorama perfetto per accogliere un puzzle di solitudini, movimenti, decadenze e paure.
Il celebrato esordio degli ausraliani The Vines, crocevia della morte fra il grunge disperato dei Nirvana e le cristalline melodie dei Fab Four.
L’orsacchiotto è un romanzo tagliente come un bisturi, asciutto e perfettamente cesellato, con un ritmo impeccabile e mai una parola di troppo. Una storia intrigante, con un epilogo tutt’altro che scontato, dalla penna del maestro Simenon.
Pur rimanendo un prodotto d'intrattenimento più che buono, questa seconda stagione di Squid Game si sfilaccia un poco tra sottotrame poco ficcanti e un effetto sorpresa per forza di cose smorzato. Rimangono spunti di riflessione interessanti e momenti di tensione a puntellarne la tenuta.
I Bonfire regalano ai fan Higher Ground, un nuovo album pieno di assoli incredibili, cori e voci coinvolgenti. Ronnie Parkes, bassista della storica band tedesca che ha raggiunto il successo alla fine degli anni '80, ci racconta la sua visione, aspettando il Frontiers Festival.
La signature song di Tracy Chapman, una canzone dai connotati fortemente politici, attraverso la quale l'esordiente cantautrice di Cleveland si schierò dalla parte delle classi sociali meno abbienti e contro l'apartheid
Con un album sviluppato su un concept dedicato al male di cui gli esseri umani sono capaci, quella degli Squid dà sempre più l’impressione di essere una setta che ha scelto di esprimersi con un linguaggio esclusivo e uno stile mai così agli antipodi dall’ordinarietà.
“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”, scrisse Seneca secoli or sono. I Mardi Gras, al contrario, conoscono profondamente la rotta da seguire. Circumnavigare all’interno delle emozioni del loro quarto album, Sandcastle, è puro magnetismo capace di condurre a lidi psicologici ancora vergini.
Catherine Breillat torna al cinema dopo una pausa di dieci anni esplorando ancora una volta i moti sentimentali ed erotici tra protagonisti di generazioni diverse trovando qui due ottimi interpreti: Léa Drucker e Samuel Kircher.
Luca coi Baffi è ormai pronto per il disco vero e proprio, ma lo ritroviamo con il secondo EP, Basta sia fuori città. Il focus qui è sul lato cantautorale del progetto, dove la chitarra acustica scarnifica ma non banalizza e mette in risalto l’abilità di scrittura e la ricerca dell'essenziale nei testi.
Nuovi adepti della scena estrema islandese, i Mur esordiscono con un album di post e progressive metal, i cui gli ovvi riferimenti stilistici vengono incorporati con freschezza in sette canzoni in bilico fra atmosfere cinematografiche e dirompente ferocia.
Anna B Savage con You & I are Earth realizza un disco immediato e complesso allo stesso tempo: canzoni senza tempo che si muovono su un territorio al confine tra il sogno e la contemplazione. Un lavoro meraviglioso figlio della ritrovata serenità, una lettera d’amore all’Irlanda e all’uomo che ama.
Riviviamo le emozioni di “Ease Down the Road”, un piccolo capolavoro di inizio secolo ad opera dell’istrionico Will Oldham aka Bonnie “Prince” Billy.
Un romanzo ben scritto e interessante, a cui mancano, però, le caratteristiche che rendono palpitante un thriller
Commedia lievissima infarcita di buoni sentimenti ma con qualche personaggio cattivello, nulla di indimenticabile ma alla fine, tutto sommato, ci si diverte abbastanza.
Take Me To Church è una triste canzone d'amore, attraverso la quale, però, Hozier prende anche posizione contro la visione ipocrita e reazionaria della Chiesa cattolica nei confronti delle minoranze sessuali
Psychodelice Fest si conferma sempre di più tra gli appuntamenti più interessanti del nostro paese, per la possibilità che offre di vedere in azione band fautrici di sonorità poco popolari nel nostro paese. Due palchi alternati e un mix di certezze consolidate, nomi meno conosciuti e scommesse assolute.
Una serata indimenticabile per tutti gli appassionati quella del Paganfest, la storica rassegna dedicata al folk e pagan metal, che quest’anno ha trovato casa all’Alcatraz di Milano. Alestorm, Ensiferum, Týr, Heidevolk ed Elvenking hanno infiammato il pubblico. Un trionfo di energia, musica e divertimento che resterà negli annali di tutti coloro che hanno fatto parte di questa pazza ciurma per una notte.
Un disco complesso ma immediato, sperimentale ma in linea con la tradizione melodica italiana, con una vocalità espressiva e tecnicamente validissima anche quando filtrata da molteplici effetti. Questo e molto di più è l'ultimo disco di Giulia Impache, IN:titolo. Una declinazione del Pop che fino ad ora è stato davvero raro, se non impossibile, ascoltare in Italia.
Gran concerto quello dei Post Nebbia, che si riconfermano validissimi anche in sede live e ci fanno venire voglia di rivederli.
Dopo quattro anni dal precedente Marching In Time, Mark Tremonti torna con il suo sesto disco solista, un ottimo album, che conferma l'abilità del chitarrista anche come songwriter e cantante.
Nanni Moretti richiama amici e vecchi elementi del suo cinema per lasciarsi alle spalle le delusioni politiche e personali e guardare al futuro con rinnovato ottimismo e allegria.
La notizia è che un nuovo album di Liberato esce il primo gennaio e non il nove maggio. L’artista producer napoletano vuole dirci qualcosa?
Versatile, consapevole, matura e non scontata. Emma Nolde dimostra ad ogni disco e ad ogni live il suo talento e la capacità di non appiattirsi mai su soluzioni convenzionali. Energica e disinvolta anche sul palco, Nolde regala al Bellezza una serata che non si può che consigliare a chiunque non l'abbia ancora vista in azione.
"Sì, Così" dei Les Hommes si dimostra un disco molto ispirato, perfetto per chi ami le ispirazioni cinematografiche degli anni Sessante e Settanta, anche quelle più ammiccanti.
Un ottimo ritorno quello dei Mogwai con The Bad Fire, forse meno tirato e violento del solito, ma i pregevoli crescendo e i giochi di dinamiche che li hanno resi proverbiali non mancano di certo. Provateci voi, dopo trent’anni di attività, a essere ancora così in forma.
Ascolta i podcast di Radio Loudd e divertiti con le nostre trasmissioni a base di buonumore e tanta buona musica. Bastano due click per entrare nel nostro mondo. Enjoy!!!
LEGGIDiario a ruota libera di un Sanremo che blocca sempre e comunque l’Italia per una settimana, tra ritorni a ordine, disciplina e regime, fantagiochi sempre più invasivi, gossip di pregio e stimolo e si dai, anche qualche canzone e artisti dignitosi, in una marea di note tutte uguali e correttori vocali insopportabili. Tanto se ne parlerà lo stesso, e ci rivedremo tra un anno, ma dato che questa festa della “musica” è lo specchio sociale dell’Italia di oggi, parliamone anche ora, senza ridere troppo.
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